L’assemblea pubblica tenuta ieri presso l’aula consiliare ha visto la formazione di un fronte compatto da parte di tutte le voci intervenute contro il progetto promosso dall’Anas di un collegamento stradale veloce tra l’autostrada A2 e la variante alla statale 18 ad Agropoli.
Duri sono stati i toni utilizzati dal Sindaco Mario Conte: “Questa Amministrazione Comunale non è contro le infrastrutture. Noi siamo contro quest’opera che tutto fa tranne che risolvere i problemi da cui nasce.”
Il Sindaco ha riportato alcuni dati che esprimono bene l’impatto sul territorio ebolitano:
- 314 aziende agricole interessate
- 125.000 mq di serre espropriate
- 142.000 mq di frutteto espropriato
- 1.000.000 mq di terreno seminativo espropriato
- 4.000 mq di fabbricati espropriati
Numeri che raccontano quanto sia forte l’impatto diretto di questa opera sul territorio. C’è poi da considerare gli impatti e i risvolti più ampi:
- non ci sarà uno svincolo per la viabilità locale su Eboli
- il territorio della piana sarà tagliato in due dal percorso dell’infrastruttura
- non saranno risolti i problemi alla viabilità sulla SS18 nei punti nevralgici di Battipaglia e Santa Cecilia
Proprio su quest’ultimo punto è ancora il Sindaco Conte a fare il punto: “Noi su questa strada non potremo salire, non essendoci un raccordo con la viabilità locale. Inoltre il traffico sulla SS18 abbraccia tutto l’arco dell’anno e non è dovuto soltanto ai flussi turistici: quest’opera non allevia questo tipo di traffico, che rimane invece costante su infrastrutture ormai vecchie e che necessitano di essere rimodernate”.
Sarà questo l’obiettivo dichiarato della città di Eboli: chiedere all’ANAS di stoppare questo progetto e piuttosto veicolare i fondi già individuati sul rimodernamento delle infrastrutture attuali. Una su tutte la Strada Provinciale 30, il cui percorso corre per larga parte parallelamente a quello ipotizzato per la nuova infrastruttura e di cui rappresenterebbe quindi una duplicazione.
Molti gli interventi che si sono susseguiti durante la serata, praticamente tutti dello stesso tono e concordi nel definire quest’opera dannosa per il territorio ebolitano. Primo tra tutti quello del sindaco di Altavilla Silentina che ha partecipato all’assemblea per ribadire il no della sua Amministrazione al progetto, sottolineando come la zona scelta dall’Anas per la realizzazione dello svincolo nel suo Comune ricada addirittura su un terreno alluvionale.
LE REAZIONI POST ASSEMBLEA – All’indomani del confronto, sono arrivati anche i commenti di Legambiente Silaris Eboli, che in una nota conferma la netta opposizione al progetto: “L’aspetto che più ci lascia interdetti è la consapevolezza che l’opera che si intende realizzare si inserisce in un contesto naturalistico di elevato pregio, sono infatti presenti vincoli paesaggistici, naturalistici, antropici, ambientali e idrogeologici. Pensiamo sia un’opera non necessaria che andrebbe a deturpare un territorio già più volte ferito – si legge nella nota – e che comunque non risolverebbe il problema del traffico sulla S.P. 30 e sulla S. S. 18. Riteniamo, invece, sia più opportuno investire nel potenziamento e nella messa in sicurezza della rete viaria esistente e portare a termine le opere sospese da decenni”.
Anche il PCI di Eboli si schiera contro la realizzazione dell’opera: “Non s’ha da fare, senza se e senza ma. La sua realizzazione rappresenterebbe la condanna definitiva della nostra città, del nostro territorio a rinunciare a qualsiasi ipotesi di futuro. La sua realizzazione comporterebbe l’isolamento di gran parte del nostro territorio, la scomparsa di attività commerciali e di realtà produttive agricole, un danno ambientale insostenibile, la rinuncia ad ogni ipotesi di sviluppo turistico e l’accettazione consapevole di diventare solo un territorio da attraversare per raggiungere altre località – si legge nel comunicato del PCI ebolitano -. L’ipotesi di potenziare e migliorare la viabilità e la sicurezza della SS18, della SP30 e di ultimare l’Aversana, congiuntamente alla realizzazione di un secondo svincolo autostradale a Eboli, come già previsto dal PRG, andrebbe incontro sicuramente all’esigenze dell’intero territorio a sud di Salerno. Il Sindaco, la Giunta e il Consiglio Comunale non devono cedere. Il no alla bretella Eboli Agropoli, unito al miglioramento della viabilità esistente, rappresenterebbe “la posa della prima pietra” per il rilancio del nostro territorio”
Tanti hanno sottolineato come sia necessario, dopo le vicende di Terna, dei rifiuti di Persano e dell’alta velocità, realizzare un fronte comune insieme a tutti i territori interessati per portare avanti un’opposizione unita e propositiva. Questo per evitare di finire di nuovo nel contentino dato dai ristori di una grande opera imposta dall’alto e che rischia, ancora una volta, di far percepire il nostro territorio come passivo e succube dei progetti decisi altrove.
Michele Mondelli