Eboli, Rione Pescara e la ‘sfortuna’ di vivere in un quartiere senza ‘volti noti’

Degli ultimi non ci si ricorda mai, se non quando possono tornare utili.

Gli ultimi in questione, per loro stessa definizione, sono gli abitanti del Rione Pescara che nonostante gli anni di denunce e richieste di aiuto per le difficoltà in cui sono costretti a vivere vengono presi in considerazione solo in periodo di campagna elettorale.

Dunque, in attesa che prossimamente qualcuno tornerà a dire che la manutenzione del quartiere più popoloso della città rientra nel proprio programma politico (qualcuno ha già provato a fare credere ad esempio che ci sarà una riqualificazione della fascia costiera), i residenti in questi giorni sono scampati per miracolo all’ennesimo crollo avvenuto da una delle palazzine popolari. Infatti, causa maltempo, sono crollati dei cornicioni che fortunatamente non hanno colpito nessuno.

QUANDO SI VIVE NEL POSTO ‘SBAGLIATO’ – Tutto ciò, in un’altra zona della città di Eboli probabilmente avrebbe fatto scalpore (come il crollo recente del costone di Castello Colonna, molto più lieve di ciò che accade nel Rione Pescara), infatti negli anni abbiamo assistito a tanti rattoppi e lavori di manutenzione in quasi tutti gli altri quartieri e le altre zone della città, anche quelli più lontani dal centro. Tutti almeno una volta hanno ricevuto un intervento.

Invece, sembra quasi la normalità che in questo quartiere si debba assistere quotidianamente a scene del genere. Come quello che sta succedendo alla signora Mafalda, che dal 2013 ad oggi denuncia lo stato di degrado di edifici e abitazioni e recentemente ha contattato anche il Commissario Prefettizio De Iesu

“Da 30 anni ci chiamano morosi nonostante noi paghiamo. Dal 2018 abbiamo iniziato a pagare anche in modo rateizzato ma questo sembra non risultare dato che quelle stesse persone ancora vengono definite morosi. Abbiamo chiesto verifiche sui canoni e sui requisiti delle graduatorie e i metodi di assegnazioni, mentre si lasciano abusivi da 10 anni e nonostante vengono segnalati restano lì e sono stati agevolati dall’ormai ex amministrazione – spiega Mafalda – Di conseguenza non ci fanno manutenzione e gli alloggi abusivi non vengono liberati, per non parlare di quelli regalati a persone che non sono neanche in graduatoria o alloggi che risultano a tizio invece dentro ci troviamo caio e non pagano nulla, ma i morosi però siamo sempre noi. C’è qualcosa che non va nell’ufficio patrimonio a questo punto ma non oggi ma da oltre 30 anni. Possibile che nel 2021 si debba vivere così a rischio crollo e salute, famiglie che vivono in case marce. Il tutto nonostante la pandemia in atto? Ho la colonna vertebrale di una di 80 anni a furia di dormire nell’umidità”

Ad esempio cliccando qui potete rivedere uno degli incontri tra cittadini ed amministrazione dove si è parlato tanto ma non si è mai risolto nulla.

NESSUN PERSONAGGIO DI SPICCO – Infatti, il vademecum quotidiano è solita filastrocca dei morosi, come se in tante altre zone della città non ce ne fossero... ma è solo qui che non si interviene mai. Infatti, interpellando anche un avvocato e sottoponendo la questione a quest’ultimo, ci ha spiegato come la situazione morosi non centra assolutamente nulla con la manutenzione degli edifici.

Col passare degli anni, salta all’occhio una cosa: i quartieri che hanno ricevuto interventi con più regolarità e con più attenzione sono quelli che ospitano personaggi di spicco della società ebolitana come politici, imprenditori o persone che ricoprono cariche importanti nel tessuto economico-sociale.

Probabilmente è una questione di fortuna e sfortuna, come i cittadini del Rione Pescara, ‘sfortunati’ che nelle loro zone non abiti nessuno che possa rompere l’immobilità che vige su questa zona, per far vivere i residenti almeno senza la paura di uscire dal proprio portone di casa e rischiare che gli cada il tetto della propria casa addosso.

Filippo Folliero

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