Un fine settimana rovente lungo la litoranea del comune di Eboli, dove non è stato il caldo il protagonista ma dei piccoli roghi appiccati da extracomunitari che hanno allertato e preoccupato i residenti di zona. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco che hanno domato i piccoli e sparsi incendi, i quali senza il repentino intervento dei caschi rossi sarebbero potuti diventare un problema ben più grosso da fronteggiare.
Non è la prima volta che si assiste ad incendi lungo la litoranea nel periodo estivo, ma stavolta i residenti sono sicuri: non si tratta di piromani ma di vendette personali tra spacciatori. “Ultimamente capita spesso, ci sono delle liti e dopo pochi giorni o poche ore vediamo degli incendi e dall’odore si capisce che a bruciare non è erba ma droga, probabilmente cocaina che gli extracomunitari vendono incondizionatamente ad italiani e stranieri”.
Non solo prostituzione e caporalato, ma in questo lembo di terra ebolitana esistono delle vere e proprie guerre tra fazioni per il controllo del mercato della droga: “Tra le prostitute troviamo spesso anche italiani a gestire il mercato e anche ragazze italiane a praticare atti sessuali in strada, ma questo fenomeno dello spaccio riguarda solo gli extracomunitari – assicurano i residenti – loro si bruciano la droga a vicenda così chi ne ha di più riesce ad avere maggiori introiti e controllo del mercato illecito locale e siamo increduli che queste cose avvengano sotto gli occhi di tutti, anche dei nostri figli, e nessuno faccia mai nulla”.
UN FENOMENO VOLUTO – Purtroppo l’abbandono e il degrado a Campolongo e marina di Eboli non sono una novità ed è un fenomeno negativo che è stato sempre ignorato da tutte le amministrazioni, figuriamoci in un fase di commissariamento. Una zona che volutamente negli anni è stata lasciata in questo stato di criminalità e di cui nessuno osa stravolgere gli equilibri. Dunque, la domanda che sorge spontanea è questa: se a parole tutti sono contrari al degrado e vogliono riqualificare il litorale ebolitano, chi è che permette che la criminalità continui ad avanzare indisturbata?
Filippo Folliero