Esperimenti sui macachi, Italia indignata: arrivano lettere di protesta anche da Salerno

Come ormai ben noto, le università di Parma e di Torino stanno predisponendo una serie di esperimenti su dei macachi, da mesi rinchiusi all’interno delle università per un esperimento di durata quinquennale che vedrà la vivisezione dei sei mammiferi. Si tratta di analizzare i deficit visivi umani causati da traumi e i sei macachi faranno da cavia per poi essere soppressi a fine esperimento.

Alle tante proteste e striscioni di questi ultimi mesi in giro per l’Italia, si sono uniti anche gli animalisti di Salerno, in particolar modo la dott.ssa Eugenia Granito, una delle volontarie più attive del territorio che ha inviato la seguente lettera al sindaco di Parma che vi riportiamo di seguito:

“Al Signor Sindaco di Parma,

La città da Lei governata quest’anno è capitale della cultura, ma, se si pensa a cosa accadrà a sei macachi reclusi nello stabulario dell’università, bisognerebbe dire che è capitale della tortura, non della cultura. Come di sicuro sa, le università di Parma e di Torino stanno predisponendo esperimenti sui sei macachi, che da mesi sono rinchiusi nella vostra Università. Verrà loro provocata una lesione alla corteccia visiva primaria mediante un intervento chirurgico, in tal modo saranno resi ciechi, con un livello di sofferenza che si prevede grave.

La sperimentazione durerà cinque anni, al termine dei quali saranno anestetizzati e sottoposti ad eutanasia. Il prof. Thomas Hartung, già direttore dell’ECVAM (European Center for the Validation of Alternative Methods), il Centro Europeo per la Validazione dei Metodi Alternativi, ha dichiarato che le prove che i test realizzati sugli animali siano validi anche per gli umani non ci sono. Ha affermato altresì che il 97 per cento degli esperimenti sugli animali fallisce poi sull’uomo e che le reazioni avverse ai medicinali, testati su animali, sono la quarta causa di morte dopo l’infarto, il cancro e l’ictus. Di ciò è ben consapevole la legislazione europea che incentiva l’applicazione di metodi alternativi. È altresì da aggiungere che ci sono degli umani ciechi, affetti dalla patologia del Blindsight, che si sono offerti come “cavie” per realizzare gli esperimenti, nella speranza di riacquistare in qualche misura la vista.

È da ricordare che, esperimenti sugli umani sono stati già condotti da alcuni studiosi (Poeppel, Held, Frost) nel 1973, perché ripeterli dopo 46 anni sui macachi? Forse perché l’Unione Europea ha stanziato due milioni di euro, una ghiotta ricompensa a cui non si vuole rinunciare? Per non parlare poi delle pubblicazioni che saranno fatte dai ricercatori, che spianeranno la strada alla loro carriera accademica. Sono stata a Parma lo scorso settembre in occasione di una manifestazione nazionale contro questo crudele ed inutile esperimento. È un vero peccato che una così bella città voglia macchiarsi di quest’infamia! Le chiedo di intervenire e di fare tutto il possibile affinché ciò non accada. Resto in attesa di un Suo riscontro, augurandomi che questa mail son sia buttata nel cestino della spazzatura.

Le porgo i miei migliori saluti. Eugenia Granito”

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