Una volta le folle e le menti dei giovani erano mosse da gruppi che il solo citarli in un articolo in cui si parla di Fedez, One Direction, Justin Bibier, Miley Cyrus e Nickj Minaj sarebbe mischiare sacro e profano. Per questo non lo farò, tanto sapete a chi e cosa mi riferisco.
Ebbene nel mondo dei media e dell’industria musicale, da sempre uno dei mezzi più potenti per influenzare e condizionare le masse e l’opinione pubblica (soprattutto quella giovanile), si è arrivati a un punto tale che la firma che un ‘artista’ mette sul contratto con una casa discografica non arriva per meriti o per ideali (cosa sono al giorno d’oggi?) ma bensì perchè “tu sei un personaggio che può farci guadagnare”.
Non importa che musica fai e che messaggio vuoi trasmettere (probabilmente nessuno), tanto quello lo decidono i tuoi produttori.
Partiamo dagli One Direction. Mettiamo che invece dei bellocci impomatati fossero stati quattro chiattoni e un paio di bruttoni disidradati, probabilmente farebbero la fame da qualche parte. Creati ‘artificialmente‘ come i nuovi Backstreet Boys, sono in attività dal 2010 e hanno già mille miliardi di dollari probabilmente, quando gli artisti di una volta mangiavano merda a colazione per anni prima di fare il grande salto e questo si riflette anche nei testi. Scontati e ripetitivi che incitano a stereotipi collaudati come l’amore, ma senza aver vissuto l’esperienze di ciò di cui si parla.
Stesso discorso per Bibier, noto più per essere salito alla ribalta appena uscito dalla pancia della madre e per le ‘corse folli in auto’ che ne fanno il ribelle di cui le fan hanno bisogno. Un personaggio di cui mi vergogno a parlare e che basti vedere la sua carriera per come si è trasformato in più vesti per andare avanti, come la mamma casa produttrice comandava. Si, ma una canzona l’hai fatto amico?
Miley Cyrus, invece, è l’esempio perfetto dell’inculcamento giovanile verso la donna del messaggio di: “Hey, anche io ero una brava ragazza, ma vuoi mettere essere una troia?” La ragazza tenera e carina della Disney che diventa una mangiauomini e si scopre davanti a tutto il mondo.. Le ragazzine ci muoiono dietro e poi ci lamentiamo che sono tutte troie.
Nickj Minaj, dotata di un minino di flow, ormai è una bambola dalle forme esagerate e i suoi messaggi sono lo step seguente a Miley: “Ok ora che siete troie, vi insegno come applicare tutto al meglio e vendervi come si deve”.
Pensate davvero che tutte queste ‘superstar’ mandino dei messaggi e facciano canzoni con la farina del proprio sacco? Sono semplicemente lo specchio di ciò che chi sta ‘in cima alla piramide’ vuole che i giovani assorbiscano, per batterli tramite ciò che amano e a loro insaputa.
Non ne siete ancora convinti?
Andiamo in Italia e parliamo di Fedez. Io lo paragonerei a Justin Bibier. ‘Creato’ da Guè Pequeno e dalla sua etichetta discografica, è un’artista talmente ribelle e talmente fuori dagli schemi che si trova ad essere giudice di X-Factor a 25 anni, quando la sua carriera dovrebbe essere al Top. Voi direte “ma la sua carriera è al Top”, si, al Top del venduto. Canzoni e testi che incitano alla depressione totale dei giovani, senza via d’uscita e senza possibilità. E tu saresti un rapper fratello? Il rap è l’opposto di ciò che tu parli nelle tue canzoni, dovresti raccontare ben altre storie, ma se non le hai mai vissute e ti hanno creato il ‘personaggio’…
Vogliamo parlare di Moreno? No, perfavore mi risparmio.
Ma d’altronde uno come Federico Leonardo Lucia (che i fan sapranno chi è no?) che fa canzoni contro i media e la tv, che sono i posti in cui lavora, non vi sembra un grandissimo controsenso? Secondo voi se non fosse tutto già concordato, sarebbe in grado di farlo?
Più si è mainstream, più l’interno è marcio.
Ho sintetizzato il mio pensiero in poche righe e molto in linguaggio ‘colloquiale’ ma avrei parlato per ore.
Ora scusate, ma vado ad ascoltare un pò quei tipi strani… mmm come si chiamano, ah si i Ganzi and Rozzi.