“Giornata Internazionale dello sport”, Eboli: che fine hanno fatto i 700mila euro per la pista di atletica?

“Ripagati anni di lotta”, “Finalmente lo stadio Dirceu riacquisterà la sua dignità”, “700 mila euro da investire grazie a bla bla bla…”

Queste e tante altre frasi sono state pronunciate nel settembre 2021, quando fu annunciato in pompa magna il finanziamento da 700mila euro (in foto 1) per il Comune di Eboli, riportato come in graduatoria tra i progetti ammessi a finanziamento del bando “Sport e Periferie”, fondi che sarebbero dovuti essere utilizzati per la riqualificazione della pista di atletica di Eboli (clicca QUI per approfondire).

“I nostri sforzi decennali tesi a far presentare al comune di Eboli i progetti per il rifacimento della pista del Dirceu sono realtà: abbiamo avuto un finanziamento di SETTECENTOMILA EURO! Grazie all’ing. CERRUTI e all’aiuto ricevuto dall’ing. LANDI e dal prof. Leone Tartaglia. Viva l’atletica”. Furono le parole di Antonio Gasparro, presidente dell’Atletica Delta Ebolitana (clicca QUI per approfondire) che fu tra i primi ad esultare per i suoi atleti che finalmente avrebbero avuto a disposizione una pista decente.

Da quel settembre 2021 sono passati quasi 2 anni e, in teoria, lo stadio Dirceu non dovrebbe essere agibile agli atleti perchè è rimasto nelle stesse identiche condizioni di 24 mesi fa, se non di 4 anni fa (clicca QUI per approfondire). Che fine hanno fatto quei soldi? Ovviamente, come da copione, le nostre richieste ad associazioni e personaggi che dovrebbero avere competenze nel settore non hanno avuto risposte, perchè sappiamo che il dialogo è sconosciuto in quel di Eboli e si può comunicare solo scrivendo articoli del genere puntando il dito contro qualcuno e aspettando eventuali risposte (un po’ come mandare i segnali di fumo da un villaggio indiano all’altro, siamo a quel livello).

Ancor più grave è, da parte dell’amministrazione Conte, ignorare le richieste dei tanti atleti che sono arrivate negli ultimi mesi nella speranza di ricevere una risposta dal primo cittadino che continua a ripetere la cantilena del “dobbiamo fare gara d’appalto”. Se andate sul sito del Comune di Eboli, non troverete ancora nulla in merito a questa gara d’appalto se non una manifestazione d’interesse per l’utilizzo della pista. Naturalmente quegli stessi atleti ignorati dalle istituzioni si sono rivolti a noi.

A questo si aggiunge l’ignoranza in merito all’argomento di molti membri della politica locale che non conoscono neanche le reali condizioni, o la storia degli impianti ebolitani e continuano a proporre iniziative in queste strutture che potrebbero solo mettere a rischio l’incolumità di tifosi e atleti. Quello di Eboli, inoltre, è anche l’unico stadio della provincia di Salerno a non possedere un campo regolamentare comunale con un tappeto verde artificiale.

Oggi è la “Giornata Internazionale dello Sport”, argomento che nei fatti non è molto sentito dal comune di Eboli se non per le foto di rito sui social. Non solo la poca visibilità alle società sportive locali e agli atleti che competono in palcoscenici nazionali ed internazionali, ma una totale noncuranza dei luoghi dove svolgere l’attività. Anche il Palasele è costantemente teatro di brutte figure per vari disagi che meriterebbero un articolo a parte.

Una pista, come raccontatoci dagli stessi atleti “ormai fatta a pezzi dal tempo, dai continui allagamenti, dall’incuria dei manutentori e di chi ha svolto ‘lavori’ con mezzi su un manto di gomma”.

Se ogni cittadino alzasse la voce, forse, si riuscirebbero ad avere risposte più chiare (ma anche se ci fossero delle persone con un’intelligenza nella media tra i banchi dei consigli comunali, capaci di distinguere una richiesta di informazione da un attacco personale), invece tra associazioni sportive che prima erano interessate alla causa e ora sono state inserite nel calderone di altre iniziative come contentino, atleti presi in giro e costretti ad allenarsi su una pista inguardabile e chi preferisce fare le battaglie sui social, ecco che di questi 700mila euro nessuno ne parlerà più e finiranno nelle tasche di qualcuno mentre gli altri continueranno a dire “Eh però sarebbe bello avere uno stadio pieno di gente e funzionante”. 

Già, sarebbe bello se qualcuno, oltre chi denuncia questa situazione, si attivasse davvero per far qualcosa di concreto.

Filippo Folliero

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