ORIGINI DELL’ EXCTICTION REBELLION – Lontano parente del movimento dei sessantottini, l’XR come viene chiamato per semplicità, ha mobilitato nella settimana tra il 7 e il 13 ottobre sessanta città soprattutto europee. Il movimento socio-politico, nato in Inghilterra nel 2018, chiede sostanzialmente l’ intervento delle Istituzioni europee e nazionali su tre aspetti:
1) verità, ovvero che tutti i governi dichiarino l’emergenza climatica ed ambientale;
2) azione immediata, ovvero che si fermi la distruzione degli ecosistemi e della biodiversità e si portino allo zero netto le emissioni di gas serra entro il 2025;
3) partecipazione pubblica, ovvero che il governo costituisca e sia guidato dalle decisioni di un’assemblea di cittadini/e sulle misure da attuare e sulla giustizia climatica ed ecologica.
Sul sito del movimento alla domanda “chi siamo?” rispondono “siamo te!” invitando così tutti ad una partecipazione quasi empatica al movimento non centralizzato e non gerarchizzato. Fortissimo è l’uso delle piattaforme web e dei principali social per rendere ancora più fruibili i messaggi e l’organizzazione delle stesse manifestazioni pubbliche.
Ancora più forte è l’utilizzo dell’arte performativa: i messaggi dell’XR si caricano di una fortissima valenza simbolica in grado di evocare nella mente e nella coscienza dello spettatore immagini catastrofiche del futuro della natura umana. Ed infatti, il movimento si caratterizza per la sua teatralità e per il potere comunicativo dei suoi attori che molto probabilmente mutuano le pratiche performative dei tipici movimenti di matrice libertaria. Sin dalle prime manifestazioni dell’anno scorso gli attivisti inglesi hanno dato vita sui ponti e per le strade di Londra a delle vere e proprie opere performative: dalla simulazione del funerale dell’ambiente al blocco dei ponti e dell’entrata del Parlamento Inglese a Buckingham Palace, dagli arresti di massa allo sciopero della fame.
XR ITALIA – A Roma, oltre all’impeccabile intervento di Padre Alex Zanotelli, i manifestanti hanno messo in scena una vera e propria rappresentazione della distruzione dell’umanità. Davanti a Montecitorio prima alcuni attivisti vestiti in giacca e cravatta evocando l’economia basata sulle fonti fossili hanno versato sangue finto su quattro ragazzi. Poi, altri ragazzi sono arrivati con secchi d’acqua e spugne, e hanno lavato via il sangue, abbracciando alla fine gli altri. Inoltre, sempre a Roma Michael Stripe, ex leader del gruppo pop rock REM ha tenuto un lungo intervento in cui ha dichiarato di devolvere all’ organizzazione ambientalista il ricavato dalla vendita del libro fotografico “Your Capricious Soul”.
IL MISTICISMO DELL’ XR – Giovani e meno giovani tutti vestiti di rosso, uomini che assumono le sembianze di una natura degradata e degenerata, persone che simulano, sdraiate per le strade la morte dell’umanità. Il movimento cela qualcosa di mistico e di filosofico: proliferano, infatti rituali collettivi in onore della natura. Il grido di salvezza della natura e dell’umanità intera è una preghiera che dal profondo delle coscienze si eleva al Mondo ed anela ad arrivare ai decisori politici. Se è vero che abbiamo solo preso in prestito la Terra in cui viviamo è nostro dovere morale, prima ancora che giuridico, lasciarla incolume alle generazioni future. Appaiono evidenti i riferimenti a diverse riflessioni dell’era dell’Antropocene, come quella della filosofa Donna Harway che prevede un mondo post umano. Il presagio è quello di una vera e propria trasfromazione del “modo di vivere e morire sulla terra”. Quello in cui viviamo è, infatti, un mondo in cui la natura evolve in modo lento e la cultura cambia, invece, in modo assai più veloce, cagionando inevitabilmente degli effetti devastanti ed irreversibili sulla natura stessa.
Infine tra i movimenti che fanno parte della rete Rising Up, come lo stesso XR ricordiamo il gruppo 350.org o People Demands for Climate Justice che è sostanzialmente una piattaforma che raccoglie adesioni e crea consenso e pressione politica su una serie di rivendicazioni politiche e sociali.
Sara Perillo