Nuovo incontro per l’Angolo Letterario, il protagonista di oggi è Ademar Da Silva, autore di “Utopia! Tutto ciò sta per accadere”.
L’orizzonte temporale è mobile e si sposta di continuo in avanti o all’indietro, a seconda delle inclinazioni, desideri, speranze di chi punta gli occhi su di lui e comincia a sognare come se tutto fosse reso verosimile da quella strampalata chimera che ha nome: Utopia. Ed è proprio questo lo spunto di cui si serve l’autore per convocare il lettore nel mondo non più illusorio della fantasia. Adottata la chiave potente dell’utopia, ecco che si schiudono all’autore le tante realtà di cui il lettore si rende partecipe. Prende vita una simbiosi che aiuta chi legge a indossare le stesse lenti che trasformano la realtà scelta e ne misurano la plausibilità.
Ademar Da Silva ha rilasciato un’intervista!
Un libro dal genere molto curioso. Da dove deriva la sua scelta?
“La mia scelta deriva da una possibile realizzazione nel mondo in cui viviamo. Utopia è qualcosa di non realizzabile, ma nel mondo che ho creato in questo libro, credo ne sia concepibile il conseguimento.”
Colloca l’uomo al centro di tutto il creato, per poi rendersi conto che c’è una minaccia dietro l’angolo.
“Mi piace definire il mio libro un insieme di progetti in cui ho creato un mondo dentro un mondo, una sorta di matrioska, una nazione mondiale; dal mio punto di vista c’è una prospettiva spiacevole. Ho concepito pensando all’uomo protagonista al centro di tutto, subito dopo troviamo la tecnologia, l’educazione e la salute. Questa società che ho creato non è alienata con il mondo dove vive, non è fuori ma all’interno dove vede quello che accade in un ciclo aperto.”
La persona ha solo un’aspirazione: essere felice. Come si raggiunge la felicità?
“La felicità è un benessere che ogni persona desidera, a volte non si raggiunge pienamente ma a tratti, e la si cerca in strade sbagliate: droga, prostituzione, un lavoro non soddisfacente. Nel mio libro è possibile pensare di essere felici perché ho rispettato pienamente la legge del lavoro, ogni persona ha un’inclinazione diversa. Non si lavora per guadagnare il denaro, i soldi devono essere solo una conseguenza piacevole ai nostri sforzi.”
Lei sostiene che viviamo nel tutto e ora, nell’usa e getta. Fa una critica alla nuova popolazione, mutata inesorabilmente nel corso di questi anni?
“Nel passato si costruiva un qualcosa per far durare nel tempo, oggi c’è la necessità di usare tutto e subito per poi buttare. L’usa e getta deriva da una moda imposta dalla società: è davvero necessario cambiare il modo di vivere e di pensare. Un esempio lampante sono le automobili, sono diventate una sorta di riconoscimento personale e anch’esse un usa e getta.”
Cosa vuole dire con “Il futuro è alle nostre spalle.”?
“Tutto quello che noi facciamo in questo presente è già un passato lontano. Oggi non si ha tempo per pensare ad un futuro, oramai abbiamo smesso di desiderare perché tutto ciò che noi vogliamo, lo abbiamo già, è realtà. Cosa aspetta l’uomo dal futuro? Non aspetta più niente. Gli oggetti che abbiamo non facciamo in tempo ad usarli, il presente corre troppo velocemente e sfugge.”
Progetti futuri. Ha intenzione di scrivere un nuovo libro?
“Si, sto scrivendo un romanzo tragico molto diverso da questo. E’ ancora in cantiere.”
Tutto questo è Utopia! Tutto ciò sta per accadere.
Rossella Pisaturo