L’arte di Luis Gomez de Teran conquista Laviano, Castelnuovo e Santomenna (FOTO)

Si è aggirato nei borghi di Laviano, Castelnuovo di Conza e Santomenna il famoso Luis Gomez de Teran, uno street artist conosciuto non solo in Italia ma in tutto il mondo.

Originario di Caracas ma romano di adozione, Luis Gomez de Teran ha lasciato il suo segno in molte città dove oggi si possono ammirare le sue opere. Autodidatta, l’artista inizia con dei graffiti ma via via si va specializzando in pittura figurativa seguendo le orme di Caravaggio. La sua arte non è passata inosservata tanto che persino Matera, capitale della cultura 2019, lo ha convocato per dare lezione in una delle piazze più suggestive del sud Italia.

“Volevo opere che mostrassero indiscutibilmente un forte contrasto, che in fondo è sui contrasti che si basano le vite, tra corpo e spirito, tra gentilezza e cattiveria, tra ciò che ci costringiamo a essere e ciò che vorremmo essere”, raccontava de Teran.

Ricercato da musei a galleria come la Galleria Adda & Taxie di Parigi, lì Gomez sperimenta i colori ad olio su plexiglass e su vetro spesso uniti al cemento, galleria Guido Reni District a Roma, Montoro12 Contemporary Art di Bruxelles, Napoli nel Rione Luzzatti Ascarelli c’è un murale ispirato alla storia de “L’amica geniale” di Elena Ferrante. Roma a Berlino, da Mumbai a Parigi, da Londra a Phetchaburi e oggi si uniscono tre paesi della provincia di Salerno, grazie al progetto del GAL sentieri del buon vivere, Laviano, Castelnuovo di Conza e Santomenna.

  • I Murales nei tre piccoli borghi

LAVIANO – 1.376 abitanti circa, ha nella sua collezione un castello normanno voluto dal Conte Guglielmo e il più recente ponte tibetano di 80 metri d’altezza e lungo circa 90 metri che può regalare una vista mozzafiato sulla Valle del sele. Collocata fuori dal paese si trova la fontana vecchia o canale dove erano soliti recarsi i lavianesi per acquisire l’acqua che serviva per le faccende domestiche e, in quel punto, si trova l’opera del Gomez, due sapienti mani intente a svolgere il lavoro da lavandaia. Ci si sofferma a ricordare le donne che erano solite andarci per lavare gli indumenti.

ph di Palma Fusella

CASTELNUOVO DI CONZA – 507 abitanti circa si trova a confine con la provincia di Avellino, famoso alle cronache per essere il paese con il più alto tasso di migrazione, qui nei primi anni del ‘900 molti Castelnovesi sono partiti per cercare fortuna soprattutto nel centro e sud America. E proprio intorno a questa storia si incentra il murale del Gomez, sui fratelli Di Domenico. Partirono da Castelnuovo in cerca di fortuna girarono molti paesi come il Senegal, Mauritania, Guinea, Costa d’Avorio, Alto Volta, Dahomey, Sudan, Niger, Panama. A Milano e comprano trenta metri di pellicola e a Parigi fondarono la loro prima società la “Cinema Olympia” sbarcarono in Colombia dove insieme a Giovanni Di Doménico Mazzoli e a Giuseppe ed Erminio Di Ruggiero fondarono la società SICLA industriale cinematografica latino-americana (sociedad industrial cinematográfica latino-americana) nel loro archivio realizzarono film come El drama del 15 de Octubre – Il dramma del 15 ottobre – la storia dell’assassino del generale Rafael Uribe Uribe, La Fiesta del Corpus y de San Antonio, La Fiesta de las flores, Maniobras del ejército en el puente del comùn. Nel murales sono rappresentati i fratelli Francesco Di Domenico (a destra) e Vincenzo Di Domenico (a sinistra) e il cugino Giovanni di Domenico.

SANTOMENNA –  413 abitanti circa ha una storia che ha visto per decenni la presenza degli arcivescovi. Se oggi può sembrare un piccolo borgo della provincia di Salerno, un tempo era una delle arcidiocesi più potenti della storia, insieme a Conza, tanto che l’imperatore Carlo Magno ne ordinò la distruzione. Il paese nasce e si sviluppa intorno al convento dei Benedettini, poi a partire dalla fine del 1500 divenuto Francescano, di qui una strada collegava Muro Lucano alla valle del Sele, e di qui passava San Gerardo Maiella che in quel tempo era solito recarsi al convento di Santomenna dallo zio fra Bonaventura. Il murale si ispira a una storia del passaggio del santo, il terreno scoscioso aveva rovinato gli zoccoli del suo cavallo e qui si fermò per ferrarlo. Alla richiesta del maniscalco di un prezzo esoso ordinò al cavallo di restituire i ferri che alzando le zampe li fece cadere a terra. Luis Gomez si è ispirato a questa storia per lasciare indelebile la storia e il suo passaggio.


Sulla via principale Gomez si è ispirato a una vecchia cartolina di Santomenna dove si vede uno scorcio del paese prima del terremoto del 1980, accanto lo stemma del comune che rappresenta San Menna d’Egitto con una palma in mano simbolo del martirio.

Laura Piserchia

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