Alla riscoperta del nostro territorio: “Quando nacque geograficamente Battipaglia?”

Continua il nostro viaggio, grazie alla collaborazione di Raffaele Ciaglia gestore di “Le nostre Bellezze Sconosciute” e sempre alla ricerca di luoghi della Campania e della Basilicata a cui ridare lustro e visibilità, nel riscoprire le tante bellezze che la storia ha lasciato sul nostro territorio.

Oggi parliamo di Battipaglia e di come è nata quella che all’inizio era una ‘Colonia’.

Il 28 marzo 1929 fu firmato il decreto che, istituì Battipaglia in comune autonomo, ciò amministrativamente parlando è corretto ma, l’idea di Battipaglia nasce molto più indietro nel tempo.

LA STORIA – Siamo negli ultimi anni del regno delle Due Sicilie quando il terremoto del 16 dicembre del 1857 devastò la Basilicata e il Vallo di Diano. Ferdinando II di Borbone decide di offrire ai senza tetto lucani la possibilità di incominciare una nuova vita altrove, in una colonia agricola che non esisteva ancora ma che, avrebbe potuto ospitarli e garantire loro un lavoro e una dimora. La formazione dì colonie si inserisce nel vasto quadro delle bonifiche inaugurate dal sovrano nell’ambito della politica di progresso economico che fu regolamentata con la legge del maggio 1855 che prevedeva lo stabilimento di colonie agricole dove fossero richieste dalla condizione dei luoghi bonificabili nella Piana del Sele.

Qui già operava l’Amministrazione Generale della Bonificazione (poi inglobate nel fondo Genio Civile), unico organo cui la legge del 1855 aveva affidato con ampie attribuzioni, tutta le decisioni del caso ed è proprio in questa vasta piana che tale progetto trovava maggiori possibilità di realizzarsi per un insieme di condizioni particolarmente favorevoli ma anche per le già avviate opere di bonifica. L’iter per tale istituzione iniziò nel febbraio del 1858 quando il re incaricò l’amministratore generale delle bonifiche, il barone Giacomo Savarese, di prendere contatto con gli Intendenti di Salerno e di Potenza, per la scelta del luogo da destinarsi alla costruzione del villaggio. Dobbiamo di certo affermare che il Savarese era soprattutto interessato alle opere di bonifica ed era attento affinchè tale Colonia si collocasse nelle vicinanze del territorio da assegnare ai coloni.

Il 28 maggio del 1858, dopo aver percorso insieme con l’Intendente tutta la campagna situata fra la strada regia delle Calabrie e il fiume Sele, indìviduo una zona presso la contrada Battipaglia e specificamente nella proprietà del principe d’Angri. Il re approvò la scelta del sito e fissò le sue sovrane disposizioni nella conferenza di Ischia del 23 agosto del ’58, disponendo che oltre alla casa e al lavoro, venissero anche assegnate ai coloni, circa dieci moggia di terreno.

L’amministratore con entusiasmo affronta la non facile impresa e, all’ingegnere Dombrè, direttore delle opere di bonifica, venne affidato l’elaborazione del progetto edilizio, lungimirante e moderno per i tempi, si trattava infatti di costruire venti “comprese” per cento famiglie e questo fu realizzato con molta celerità. Infatti, tradizione ormai secolare, già nell’ottobre del ’59 circa venti famiglie cercarono, abusivamente, di prendere possesso delle case.

Ricostruzione a cura di Raffaele Ciaglia

Fonte: Documenti Archivio di Stato Salerno

CHE DICI?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *