In Grecia opera da qualche anno ECHO, un progetto realizzato da un gruppo di giovani volontari che consiste in una biblioteca itinerante pensata per portare i libri e la connessione internet nei campi allestiti per i migranti e i rifugiati che si trovano nelle zone dell’Attica e di Atene, i quali hanno meno possibilità di entrare in contatto con libri o altre risorse per l’apprendimento.
Echo Refugee Library è un vero e proprio furgoncino allestito al fine di offrire i servizi normalmente disponibili in una biblioteca, adattati però alla situazione complessa di chi vive nei campi per rifugiati: gli scaffali contengono circa 1000 libri da poter prendere in prestito, disponibili in greco e in inglese ma soprattutto nelle lingue native dei migranti come arabo e farsi.
Nel minivan sono state installate anche alcune postazioni digitali con le quali accedere al materiale di lettura o di apprendimento online, e un piccolo divano dove chi vuole può ritagliarsi un momento tranquillo dove poter leggere. Sempre grazie alla disponibilità di volontari, ECHO cerca di offrire anche servizi alla comunità, come lezioni di musica o lezioni per imparare il greco e l’inglese.
Con lo scoppio della pandemia in corso, a partire dall’11 marzo la Grecia è stata costretta a mettere in atto le misure di distanziamento sociale, ed è per questo motivo che anche i servizi offerti da ECHO si sono interrotti per poi riprendere a giugno, a seguito dell’allentamento delle norme. Tuttavia, per molti lettori la fine del blocco dei servizi non costituisce un vero e proprio ritorno alla normalità.
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Serena Ponso