Chi vive nelle città vicino al mare come i salernitani si bea del panorama che la distesa d’acqua ed i monti attorno sanno creare, ma è davvero così sicura la balneazione a Salerno, priva del rischio di malattie ed infezioni varie?
Qualcuno potrebbe osservare che è sufficiente verificare la presenza della opportuna segnaletica informativa di riferimento con le indicazioni degli estremi della eventuale ordinanza di divieto, ma segnaletica del genere non ce n’è sul lungomare… allora possiamo stare tranquilli, indossiamo tutti il costume e tuffiamoci nel nostro mare.
Aspettate a farlo però, perché sul “Portale delle Acque” sul sito del Ministero della Salute, inserendo nella casella ‘Area di Balneazione’ il nome della località da indagare, nel nostro caso “Salerno” si legge che sono descritte ‘BALNEABILI’ le seguenti aree: est fiume Irno, Mercatello, spiaggia libera tra il Fuorni ed il Picentino, spiaggia a sud del porto Arechi; mentre risultano ‘VIETATE ALLA BALNEAZIONE’ le aree: torrente Mariconda, torrente S. Margherita (Pastena), Torrione. E c’è pure l’ordinanza di divieto alla balneazione che risale al 27 aprile scorso.
Ma perché non c’è la segnaletica che informa i cittadini del divieto di balneazione per mare inquinato, dei rischi che si corrono e delle spiagge salubri alternative, semmai ci fossero?
Perchè poi, le ordinanze vanno fatte rispettare, la polizia municipale dovrebbe vigilare, ne va della incolumità pubblica.
Insomma le condizioni di salubrità del litorale salernitano non sono buone, lo hanno recentemente confermato anche l’ARPAC il 9 agosto e Legambiente il 7 agosto.
Eppure continuiamo a tuffarci nel mare inquinato da escherichia coli e colibatteri fecali, bambini che giocano, adulti che nuotano ragazzi che si immergono tra le onde.
Chiunque ha un po’ di sale in zucca sa che amministrare un territorio non è semplice ma l’efficacia del buon lavoro di un amministratore si misura dalla sua capacità di garantire l’interesse collettivo e soprattutto la salute della sua comunità.
Il compito nostro, delle associazioni cittadine ed ambientaliste, dei gruppi di pressione sempre più attenti alla vita politica dei territori, è quello di pretendere dal politico di turno il rispetto delle norme in funzione delle sue responsabilità di informazione e tutela della cittadinanza.
Pertanto è necessario che l’amministrazione comunale di Salerno attui in via emergenziale, una specifica ed efficace campagna d’informazione relativamente alle reali condizioni dello stato dell’inquinamento delle acque marine del litorale salernitano, ed inoltre non ci risulta che siano mai state fatte analisi delle sabbie delle spiagge di Salerno, sarebbe il caso di informare tutta la cittadinanza delle loro condizioni igienico sanitarie… con la speranza di non scoprire altri rischi per la salute di tutti coloro che non riescono, e non devono, a resistere alla bellezza del mare e delle spiagge di Salerno.
Carlo Ceresoli