E’ l’interrogativo che ogni fan della serie di Eiichiro Oda ormai si pone da tempo. E’ ovvio amici miei che One Piece finirà, resta da capire solo quando.
Il manga ha visto la luce per la prima volta nell’ormai lontano 1997, quindi tra 3 anni compirà il 20° anniversario e della vera fine ancora non c’è una minima traccia. La rete è piena, invece, di finali ipotetici e di presunte conclusioni ad effetto.
Quando, come, dove e perchè finirà lo sa solo il ‘maestro Oda’. Inutile stare qui a riassumere trama o personaggi, se non lo avete mai visto vi esorto a farlo. Non ve ne pentirete (potete dare un’occhiata qui per spulciare la trama saga per saga, cliccando sul titolo).
Se avete amato Dragon Ball e la sua storia molto elementare della serie “C’è un cattivo, uccidiamolo” e piena di incongruenze, OP è il top sia nella storyline ricca di suspense e colpi di scena, sia nella miriade di scontri tra i vari personaggi, sia nelle dettagliate storie ed eventi secondari che circondano anche i personaggi di bassissimo rilievo.
In Giappone, in 15 anni, è diventato un brand che è sinonimo di sicurezza. La sua longevità affiancata da una campagna marketing semplice e mirata, ha portato nel tempo milioni e milioni di fan ad avvicinarsi al manga piratesco.
CULTURA ITALIANA – Purtroppo in Italia abbiamo la tendenza a rendere ridicolo e infantile tutto ciò che sia ‘animato’. Censure esagerate e doppiaggi che sarebbero in grado di fare bambini delle scuole elementari, rendono ovviamente il prodotto un qualcosa dall’appeal molto scarso.
Non sto qui a fare la morale su anime e manga, ognuno la pensa come vuole, bisogna solo rendersi conto che in un Paese come il Giappone che dati alla mano a livello mediale è uno dei Paesi più all’avanguardia manda in onda un prodotto del genere in prima serata e noi ci accontentiamo dello streaming giapponese con sottotitoli (che è comunque migliore del doppiaggio censurato italiano).
Se un po’ di sangue, qualche linguaggio scurrile e qualche forma femminile prorompente avrebbero potuto disturbare la crescita dei bambini italiani, si sarebbe potuto mandare in onda in seconda serata. Ma noi siamo il Paese del Grande Fratello, di Berlusconi e dei suicidi (purtroppo) che ci accompagnano quotidianamente e che riassumono le tre categorie censurate, senza insegnare nessun tipo di valore, anzi.
MILLE CAPITOLI – Dopo questa breve parantesi (doverosa) contro i media italiani, torniamo al manga che come detto è nato il 4 agosto 97′, mentre il 20 ottobre 1999 è partita la produzione dell’anime.
Siamo arrivati dopo la bellezza di quasi 17 anni, a un bottino di 635 episodi e al capitolo numero 740 del manga. Gli addetti ai lavori, sostengono che One Piece finirà al capitolo numero 1000. Fonti sono certe che siano state le parole dirette di Oda, altri invece asseriscono che le parole del fumettista giapponese sono state travisate e dalla sua frase “siamo a metà dell’opera”, pronunciata intorno al capitolo 500, è stato costruito un castello di congetture.
Originariamente, Oda, aveva pianificato di concludere One Piece in cinque anni e aveva anche già deciso il finale, tuttavia la storia gli piacque troppo per portarla a termine in così poco tempo e ora non ha idea di quanto manchi alla conclusione. In ogni caso nel luglio del 2007 l’autore ha dichiarato che la fine è ancora la stessa che aveva deciso fin dall’inizio e che è determinato a vedere il suo lavoro completo, indipendentemente da quanti anni ciò richiederà.
Oda ha anche dichiarato che ciò che si è visto nella guerra di Marineford (Saga omonima) non è nulla in confronto a ciò che sarà la battaglia finale.
Infatti, una delle qualità di questa serie, è quella di non calare mai come intensità e contenuti. Anzi, col tempo sembra diventare sempre più appassionante.
I POSSIBILI FINALI – Sono state fatte vari ipotesi sul possibile finale dell’opera, l’unico comune denominatore è che sembra scontato che il protagonista Luffy, diventerà il Re dei Pirati.
– Una delle ipotesi è quella di un presunto scontro finale tra Monkey D. Luffy ed Edward D. Teach, meglio conosciuto come Barbanera;
– Luffy e compagni trovano lo One Piece, che in realtà non è un tesoro ma si rivela essere il viaggio in sè e il legame con i compagni;
– E’ tutta immaginazione di Luffy, che pensa a cosa potrebbe succedere nel caso il suo braccio si allungasse quando viene salvato da Shanks ‘Il Rosso’ nel primo capitolo;
– Voci che trapelano dagli ambienti vicina ad Oda, sostengono che al 90% morirà un membro della ciurma. I nomi che si fanno sono quelli di Zoro, Nami, Sanji, Usopp e lo stesso Luffy.
– Brook stava raccontando la storia alla balena Lovoon, anni dopo lo svolgersi dei fatti, essendo l’unico sopravvissuto.
One Piece è una manga dagli straordinari valori, su tutti l’amicizia e il sacrificarsi per un obiettivo comune e per le persone che sono al tuo fianco. Valori che al giorno d’oggi non esistono più o sono quasi completamente scomparsi.
Anche le tematiche trattate non sono da sottovalutare, come la discriminazione razziale (Saga dell’Isola Uomini-Pesce), droga e traffici clandestini (Saga Punk Hazard). Questi alcuni esempi che viaggiano sul filo conduttore di un ‘Governo Mondiale’ che si presenta come giusto, ma non è altro che il finto risolutore dei problemi che lui stesso crea spinto dalla corruzione e dall’avidità (vi ricorda qualcosa?).
One Piece è arrivato in Italia nel 2001. Io ne venni a conoscenza un paio d’anni dopo e ho iniziato sbarbato e verginello nel seguire le avventure di Luffy e compagni. Sono passati 10 anni e siamo ancora qui a vedere come va a finire e senza la frequenza di una volta cerchiamo sempre di restare al passo, sperando di non dover aspettare di vedere insieme ai nostri figli la fine di questa storia straordinaria.