Un progetto di impianto per il trattamento di rifiuti speciali e pericolosi che dovrebbe tra stoccati e trattati portare nel territorio del comune di Pontecagnano Faiano, una quantità che supera le 400.000 tonn/anno.
La decisione del Consiglio di Stato cade come una scure sulle teste dei tanti residenti della zona, migliaia di persone, indipendentemente da quanto messo nero su bianco dalla ditta nel progetto preliminare a sostegno dell’impianto. Brutto tiro e momenti di concitato avvilimento anche per le aziende produttive DeD Italia S.p.A. e La Caffè Santa Cruz Salerno s.r.l. rappresentate dagli avvocati Francesco Lanocita e Simona Corradino. Questi avevano visto riconoscere il proprio diritto alla tutela della loro attività produttiva a seguito della Sentenza del TAR di Salerno sez. II del 21 novembre 2019 n. 2058 per tutta una serie di ragioni, tre nello specifico avevano portato il Tribunale amministrativo a concedere l’annullamento degli atti della Regione Campania,
relativi alla procedura di assoggettabilità alla Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) e di tutti gli atti connessi, presupposti e conseguenziali.
Tre carenze nell’istruttoria promossa dalla autorità amministrativa competente:
– In primo luogo la questione della viabilità, il Giudice di I grado considera non attendibile l’affermazione della Regione Campania per cui “l’accessibilità è garantita da Via Irno con carreggiata larga oltre 10 metri”; strada che è ben lontana da avere quelle caratteristiche.
– In secondo luogo non si sarebbe tenuto conto della presenza di un pozzo artesiano e di una condotta idrica di competenza ASIS oggetto anche di formale diffida dalla società Asis spa al Comune di Pontecagnano Faiano Cartografia dell’area oggetto di progetto di Impianto in Via Irno con indicazione della condotta ASIS.
– In terzo luogo non si sarebbe tenuto conto delle emissioni dovute al trattamento del rifiuto “traversine ferroviarie di scarto“ , che prevede l’emissione di polveri inquinanti nell’atmosfera.
A questa sentenza la Ecosider Ricila s.r.l., rappresentata e difesa dagli avvocati Dario Gioia e Federico Maggio, ha promosso impugnazione con appello che con un unico ed articolato motivo con l’obiettivo di smontare tutte le sopramenzionate questioni. Appello che ha fatto centro, portando il relatore Cons. Francesco Gambato Spisani nella camera di consiglio del 30 luglio a ritenere, sostenute da ragionevole previsione di accoglimento le censure poste alla sentenza del Tar di Salerno dagli avvocati della ditta EcoSider Ricila srl ed a rinviare la trattazione in pubblica udienza, accogliendo l’istanza cautelare di sospensione.
Resta in capo al Presidente della IV sez. del Consiglio di Stato di la fissazione della data dell’udienza. Decisione che ha amareggiato e non poco i cittadini attenti che seguono questa maledetta vicenda da marzo 2019, una vicenda che nasce con un primo approccio morbido dell’amministrazione Lanzara che, in un video messaggio parlava, minimizzando, di “semplice scasso”.
La maggioranza poi fu costretta, da una mozione promossa dalla minoranza, a votare per l’opposizione a qualsiasi tipo di impianto lì a via irno, mozione che passò all’unanimità con un voto che il primo cittadino portò anche alla conferenza dei servizi del 12 Aprile 2019,per quanto irricevibile in quella sede essendo un atto politico di indirizzo, e che anticipò l’incarico all’Avv Paolino che ha rappresentato e difeso l’ente anche in questa fase davanti al Consiglio di Stato.
Ed è proprio grazie alla pubblicazione sull’albo pretorio della Determinazione del settore avvocatura che i cittadini sono venuti a sapere del ricorso al Consiglio di Stato della Eco Sider Ricicla s.r.l.; una comunicazione carente da parte di un governo cittadino che fa della comunicazione la sua stella polare – basta osservare la mole di post e di contributi che lo staff del primo cittadino promuove con estrema maestria sui canali social.
Oggi, Lunedi 3 Agosto alle ore 20:00 proprio a via Irno presso la struttura sportiva Golden Goal, si terrà una riunione indetta dai cittadini residenti e dal Comitato TutelAmbiente per fare il punto della questione e per capire come potersi muovere e mettere nero su bianco una serie di proposte concrete da fare all’amministrazione magari per riprendendo una proposta del Circolo Occhi Verdi di Legambiente, del 12 Aprile 2019, immediatamente successiva al C.C. che vide l’approvazione della mozione per contrastare la nascita dell’impianto.
Questa faceva riferimento all’impegno del sindaco e di tutti i consiglieri per un cambiamento di destinazione d’uso della zona, un po’ come fatto a Buccino quando le Fonderie Pisano proposero la prima volta di trasferirsi in quella zona Asi.
Sempre nella nota di Legambiente del 12 Aprile 2019 si fa presente anche la presenza una struttura storicomonumentale (prop. Bracale) di notevole pregio e sotto vincolo della soprintendenza. Era la casina di permanenza del Re Vittorio Emanuele che vi dimorava quando veniva per le battute di caccia nei territori nostri e di Persano. Un’azione di valorizzazione e tutela sarebbe l’unica azione di senno e di lungimiranza.
Non sappiamo oggi come andrà a finire e se ci sarà la concreta adesione dei cittadini residenti alla vertenza giudiziaria, certo è che per stessa ammissione dell’Avv. Lanocita un’adesione corposa di cittadini residenti alla causa potrebbe dare forza alla vertenza della aziende agroalimentari.
Matteo Zoccoli