Salerno-Cava-Potenza: ricostruzioni e ricordi agli “Stati Generali della Letteratura del Sud”

In una traiettoria immaginaria tra Salerno, Cava dè Tirreni e Potenza si sono svolti tra il 21 e il 23 novembre gli Stati generali della letteratura del Sud. Nata all’interno del Festival della Letteratura di Salerno, l’iniziativa è giunta alla sua quarta edizione. Il tema di quest’ anno è stato “Ricostruzione”, volendo evocare il quarantennale del terremoto dell’80 che, tragicamente avvenuto proprio il 23 novembre, ha reso in macerie la verde Irpinia, ma anche parti del salernitano e della Basilicata. Nell’anno dei ricordi e delle commemorazioni, questa edizione è stata tutta intrisa della memoria del suo Direttore artistico, il giornalista Francesco Durante, precocemente morto ad agosto di quest’ anno, lasciando la sua eredità artistica e di pensiero al direttore organizzativo Ines Mainieri e a Gennaro Carillo, ordinario di Storia del pensiero politico al Suor Orsola Benincasa e alla Federico II, nonché curatore del progetto.

La manifestazione tra Salerno e Cava dè Tirreni – Ecco che in un clima di ricordi, ma anche di rinascite e di ricostruzioni è stato dato il via a questa tre giorni di incontri, spettacoli, seminari svolti anche all’interno di alcuni Istituti scolastici (quali il Liceo Scientifico Genovesi e il Liceo Classico di Salerno).

La ricostruzione può essere intesa anche come creazione sotto scossa in un tempo segnato dalla precarietà e che fa della precarietà, del senso di caducità, il crollo, il presupposto e il movente dell’opera, la risorsa di energia che la rende possibile”, scrive il Professore Gennaro Carillo. E in un tempo di precarietà e di caducità l’iniziativa Stati Generali della Letteratura del Sud e il più ampio Festival Salerno Letteratura sono punti fermi che ci danno l’opportunità di parlare e di confrontarci non solo sulla cultura, ma anche sull’umano e sul senso che la cultura ha nella crescita dell’umanità. Tra crolli politici ed etici, la cultura è quel porto sicuro cui affidare i propri pensieri, le proprie paure, ma soprattutto le proprie speranze, fondamenta imprescindibili per la Ricostruzione di sé e dell’umanità stessa.

La Ricostruzione, dunque, non è solo quella dalle macerie che la potenza irrefrenabile del sisma ha prodotto 40 anni fa, ma anche la Ricostruzione dell’umanità, lacerata e sofferente per le ferite che l’uomo stesso le infligge.

Gli incontri a Potenza – Se gli incontri avvenuti tra Salerno e Cava dè Tirreni sono stati caratterizzati dal tema della ricostruzione, leitmotiv di quelli svolti a Potenza, invece, è stato il tema “Fedeltà/ Tradimenti”. Come ha scritto Gaetano Cappelli  “Noi ci vogliamo divertire passeggiando tra le folle colorate che arrivano coi loro allegri torpedoni; o col cotè sofisticato che popola gli alberghi e i ristoranti stellati e i giovani artisti dall’aria disinvolta che hanno iniziato a popolarla come accade ai posti più cool del pianeta”. Un’immagine evocativa di una gioventù sognante e piena di speranze, capace di dare vita a veri e propri miracoli in terra, come a Matera. La gioventù è quella degli ottantottenni di oggi che negli anni ’60 ebbero il sogno di salvare i “sassi”, dando così il via a quello che poi è stato definito “Miracolo- Matera”. Esempio di una vera e propria ricostruzione (giusto per tornare al tema principale della manifestazione), la città non è più oggi quella terra asettica dove uomini ed animali vivevano quasi in promiscuità tra sassi e terre abbandonate.

Grazie alla legge De Gasperi che sancì l’abbandono coatto dei sassi e la nascita di quartieri-satellite, e alla dedizione di uomini come Michele de Ruggeri oggi ottantottenne , Matera è oggi capitale della cultura.  Proprio quest’ anno ricorrono i sessant’anni dalla fondazione del circolo La Scaletta, di cui Michele de Ruggeri fu fondatore, prima fondazione a battersi per il recupero e la ricostruzione degli antichi rioni abbandonati e per la rivitalizzazione dei Sassi, affinchè la cultura potesse approdare anche nella città di Matera.

Terre di ricostruzioni– Dunque le storie della Basilicata e dell’Irpinia si sono intrecciate in questa tre giorni degli Stati Generali della Letteratura del sud. L’ una scenario del film Il Vangelo secondo Matteo di Pasolini, l’altra patria del regista Ettore Scola, sono terre liminali tra le rigogliose vegetazioni dei monti e il mare che dalla città di Salerno fa da specchio a tutta quella meraviglia che abbraccia due regioni la Basilicata e la Campania. Entrambe terre di distruzioni e ricostruzioni, sono state il punto di partenza della riflessione sullo spopolamento e il ripopolamento, sull’etica e sulla religione, sul tempo e sulla memoria dopo eventi traumatici quali il sisma.

 

Tra i vari incontri svolti ricordiamo l’intervista-spettacolo di Enzo Moscato“Sottoscossa”, che si è svolta a Cava dè Tirreni nella serata iniziale,  il seminario di Angelo MasiPaolo Albano e Pino Brindisi che hanno discusso di “Ricostruire la memoria di un territorio” a Potenza insieme a Letti di sera,  Raccontare è resistere. La manifestazione si è conclusa con Daria Limatola, presidente dell’associazione Duna di Sale, che ha affrontato con Sara Colaone e Luca de Sanctis il tema del virilismo inferto al lessico dalla retorica fascista.

Sara Perillo

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