Non una bella notizia per aprire la settimana ma un punto su cui c’è tanto da riflettere dato che i nuovi dati pubblicati dal Mibact (Ministero per i Beni e le attività Culturali e per il Turismo) fanno emergere una forte spaccatura all’interno della Provincia di Salerno con città in cui nell’ultimo anno l’interesse verso la cultura è aumentato di quasi la metà percentuale rispetto ai dodici mesi precedenti e altri luoghi in cui c’è stato un picco verso il basso davvero importante.
I dati sono stati stilati in base all’affluenza del pubblico nei siti messi a disposizione gratuitamente la domenica nella Provincia di Salerno, per creare il nuovo “Piano Nazionale degli ingressi gratuiti ai siti pubblico interesse”, che vede quindi rivoluzionate le priorità.
CHI PIANGE – La città di Sarno, dove il Museo Archeologico Nazionale Valle del Sarno ha visto raddoppiare i suoi visitatori con un +45,9% di visite tra il 2017 e il 2018 si vede comunque tirata fuori dal nuovo piano, insieme a Salerno e il Complesso monumentale San Pietro a Corte, nonostante il lieve aumento del +3,73%. A sorpresa (ma non troppa per chi conosce la realtà delle cose) è la città di Eboli a registrare il calo di affluenza più importante e a fare da capofila al gruppone di chi ha un brutto rapporto con la cultura, complice la situazione e la cattiva gestione del Museo Archeologico Nazionale Valle Media del Sele che registra un -32,49%. Dato eclatante se messo a confronto con uno degli altri siti in calo come la Villa Marittima ed Antiquarium di Minori, che è solo del -0,34%
Sono stati esclusi a sorpresa anche Nocera Superiore (Area archeologica del teatro ellenistico-romano), Polla (Museo civico), Atena Lucana (Museo archeologico), Teggiano (Lapidario dianese e museo diocesano), Sala Consilina (Cappella San Giuseppe) e Buonabitacolo (Museo degli antichi saperi). Insomma, l’offerta promozionale salernitana si restringerà e anche di molto.
CHI SORRIDE – La nuova mappa delle domeniche gratuite coinvolge solo i punti più conosciuto o ministeriali della provincia, ossia Buccino, Ascea Velia, Padula, Pontecagnano e Capaccio Paestum.
Filippo Folliero