Nasce una terrazza che si affaccia sul mar Tirreno, un misto di storie e di buon cibo per chi saprà ascoltare e degustare. Sorgerà sulle acque del golfo di Salerno, la terrazza CRIA, su quel mare che vide protagonista Ulisse sedotto dalle sirene, sulle onde infrante sugli scogli ha visto sorgere il tempio di Hera Argiva voluto da Giasone, dopo aver di ritorno dalla conquista del vello d’oro.
- La terrazza CRIA
Sorgerà ad Erchie, frazione del comune di Maiori, la terrazza CRIA punterà a un turismo responsabile fatto nel rispetto delle tradizioni locali e ambientali. Il taglio del nastro avverrà il 24 Luglio, è da sempre stato un sogno di Cristiano Cremone e sorgerà nel parco regionale dei monti Lattari.
L’intento di Cristiano Cremone, insieme a Concetta Soldovieri è di usare il progetto-terrazza come una sorta di expo dei prodotti dell’entro terra campana, una mission di cui ne fa parte anche Vincenzo Piegari esperti di cucina nostrale. A raccontare il progetto è proprio Vincenzo Piegari che è stato uno dei protagonisti della trasmissione di Alessandro Borghese, 4 ristoranti, vincendo il premio “il miglior antipasto del Cilento” per l’agriturismo La Sfruscia’ di San Gregorio Magno.
“L’intento di questo progetto – spiega il giovane imprenditore Vincenzo Piegari – è quello di far assaggiare i prodotti dell’entroterra e, magari riportarli seppure con i sapori, a quei luoghi e a quelle culture che stanno scomparendo. Quale luogo migliore dove “terrazzare” i prodotti a limite tra l’Irpinia e la Lucania di Santomenna, del Tanagro con i prodotti di San Gregorio Magno, del vallo di Diano con Padula ma senza tralasciare il Cilento. Tutto un po’ ramificato lungo le sponde del Sele e del Tanagro. L’idea non è creare un circolo chiuso ma far crescere anche i piccoli imprenditori dell’entro terra in cui il turismo, per varie ragioni, arranca. Ecco per questo motivo noi offriamo una terrazza che esponga tutto questo”
La terrazza CRIA prende ispirazione dalla parola creare, cioè creazione, un verso di Dante nel canto III del Paradiso recita:
“E ’n la sua volontade è nostra pace:
ell’è quel mare al qual tutto si move
ciò ch’ella crïa o che natura face”.
“E nella sua volontà consiste la nostra pace:
lui è come un mare al quale tende
tutto ciò che è stato generato da lui o dalla natura”.
Laura Piserchia