Aeroporto Salerno-Costa d’Amalfi: VIA incompleta, rischio inquinamento atmosferico?

Il progetto di rinnovamento dell’Aeroporto Salerno – Costa D’Amalfi, situato tra i comuni di Pontecagnano Faiano e Bellizzi, è una delle tante tematiche che da diverso tempo a questa parte tengono banco, provocando però ancora tanti dubbi e perplessità tra i cittadini dei comuni interessati e di quelli limitrofi su quali saranno gli effettivi benefici e svantaggi di un’opera di tale portata.

Facciamo innanzitutto un breve riepilogo per chiarire alcuni punti molto importanti.

La società AdS (Aeroporto di Salerno) si è recentemente fusa con la Gesac, nota società che da circa quarant’anni gestisce l’aeroporto di Napoli Capodichino, conosciuto tra l’altro in tutto il mondo per essere stato tra i primi aeroporti privatizzati negli anni ’90. La fusione delle due società è avvenuta di recente con lo scopo di gestire e sostenere l’aumento del traffico turistico registrato negli ultimi anni in Campania e di favorire chiaramente il comparto turistico.

IL PROGETTO – La nuova società creatasi gestirà entrambi gli scali, dunque Napoli e Salerno, e prevede un rinnovo completo dello scalo salernitano. Il progetto presentato appare diviso in due fasi: la prima, a breve termine, si svolgerà nell’arco di 3 anni e prevede l’allungamento della pista e l’ampliamento del piazzale dell’aeroporto. Durante questa fase sarà garantito il traffico aereo di soli privati o charter.

La seconda fase invece, a medio-lungo termine, andrà dal quarto al decimo anno e comprende i diversi espropri necessari all’ampliamento delle piste e non solo, la deviazione del torrente Volta Landri, la riconfigurazione di parcheggi e aree verdi nei pressi dell’aeroporto e il prolungamento della pista 05 di 200m, con conseguenti opere infrastrutturali necessarie.

Verranno investiti 250 milioni di euro per l’ammodernamento di queste infrastrutture e, inoltre, la Regione Campania ne ha stanziati altri 200: 150 per il potenziamento delle infrastrutture di accesso all’aeroporto e 50 per il potenziamento del collegamento tra aeroporto, Aversana e Autostrada. Verrà poi allungata la rete Metropolitana leggera, con l’aggiunta di 4 nuove fermate, per estendere e facilitare quanto più possibile i collegamenti sul territorio.

I sindaci dei comuni direttamente interessati, Mimmo Volpe e Giuseppe Lanzara, rispettivamente a capo delle amministrazioni di Bellizzi e di Pontecagnano, si dicono propensi e favorevoli a sostenere quest’opera, dal momento che garantirà migliaia di posti di lavoro e un forte rilancio dell’economia territoriale nel lungo termine.

Inoltre, ai 90 e oltre residenti del comune di Bellizzi che saranno direttamente interessati dagli espropri, saranno riservati indennizzi calcolati con un valore più alto rispetto a quello del mercato, almeno secondo quanto afferma il sindaco Volpe.

RISCHIO INQUINAMENTO ATMOSFERICO? – Insomma, apparentemente sembrerebbe un’opera perfetta e della quale non poter essere altro che felici ed entusiasti. Eppure, come sempre, è bene guardare anche il rovescio della medaglia, o forse il lato che tende ad essere lasciato nell’ombra: pare che la VIA (valutazione di impatto ambientale) sia stata fatta su un Masterplan incompleto e che quindi non vada a calcolare le esatte emissioni che ci saranno sul nostro territorio, come sostenuto recentemente anche dai giovani del PCI della Piana del Sele.

Il traffico aereo previsto e atteso dalla Gesac è molto più intenso rispetto a quello sul quale la valutazione è stata effettuata e dunque è automatico chiedersi: quanto aumenterà, in parole povere, l’inquinamento atmosferico?

Tra l’altro, dai dati raccolti da Legambiente nel rapporto annuale “MalAria” relativo al 2020, tutti e 5 i comuni capoluoghi campani hanno registrato un tasso di polveri sottili (PM 10) superiore ai 20 microgrammi/metrocubo:

-Avellino con 31
-Napoli con 28
-Benevento con 27
-Caserta e Salerno con 26.

Com’è possibile che nessuno tenga conto di questi dati, Legambiente compresa, così allarmanti per la salute pubblica? Sono stati presentati vari ricorsi, tutti integralmente e definitivamente respinti in data 9 novembre 2020. Il progetto è partito ma le associazioni non si fermano e continuano a battersi per avere chiarezza e trasparenza.

Anna Spagnuolo

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