Continua il nostro viaggio, grazie alla collaborazione di Raffaele Ciaglia gestore di “Le nostre Bellezze Sconosciute” e sempre alla ricerca di luoghi della Campania e della Basilicata a cui ridare lustro e visibilità, nel riscoprire le tante bellezze che la storia ha lasciato sul nostro territorio.
Inoltre analizziamo i personaggi e dei mestieri simbolo delle varie comunità e che oggi non sono più di uso comune. Oggi parliamo della figura di Luigi Pezzullo e della costruzione dell’omonimo pastificio, per anni simbolo della floridità della città di Eboli e oggi icona di degrado.
PEZZULLO, LA STORIA EBOLITANA – Il dismesso pastificio Pezzullo era per Eboli una fonte di lavoro per le famiglie, le più fortunate avevano un loro familiare con lavoro fisso e continuo. La fabbrica di paste alimentari aveva grossi mulini, e nel suo percorso produttivo realizzo’ un moderno ed importante impianto per la produzione di mangimi ad uso degli allevamenti animali nella circostante valle del Sele.
Il complesso era molto rinomato e conosciuto finanche all’estero (Stati uniti d’America). Questo enorme impianto fu fondato dal cavaliere Luigi Pezzullo proveniente da Frattamaggiore (Napoli), il quale aveva acquistato il preesistente piccolo mulino della famiglia Polito di Eboli. Quel corpo di fabbrica antico è ancora intatto e fu incorporato nell’ampliamento Pezzullo.
LA CESSIONE DEL MULINO DA POLITO A PEZZULLO – Quel vecchio mulino e quel piccolo pastificio, erano per Eboli una grossa fortuna, ma con la crisi economica dopo la prima guerra mondiale (1915-1918), cadde in miseria tirando avanti ancora per soli pochi anni. Così, negli anni 1938/39 la famiglia Polito cedette l’impianto al cavaliere Luigi Pezzullo che ne fece il colossale impianto degli anni successivi. Questo, nel dopo terremoto del 1980, fu trasferito nella area industriale di Eboli, è il suo nome originale fu affiancato all’altro colosso di paste alimentari speciali, cioè la Nestlé. Attualmente è conosciuta con la sigla di Newlat SPA Pastificio Pezzullo.
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