Alla riscoperta del nostro territorio: l’imponente chiesa di Grottole, dedicata a San Luca e Giuliano (FOTO)

Continua il nostro viaggio, grazie alla collaborazione di Raffaele Ciaglia gestore di “Le nostre Bellezze Sconosciute” e sempre alla ricerca di luoghi della Provincia di Salerno a cui ridare lustro e visibilità, nel riscoprire le tante bellezze che la storia ha lasciato sul nostro territorio.

Oggi siamo a Grottole, in provincia di Matera, dove nel centro storico, tra Viale della Resistenza e Via Garibaldi, si trovano i resti della Chiesa dei SS. Luca e Giuliano, detta comunemente Chiesa Diruta, il luogo di culto dedicato ai titolari della parrocchia.

È doveroso evidenziare che il titolo della parrocchia, o meglio della Collegiata, è sempre stato quello dei Santi Luca e Giuliano, nonostante ancora oggi, dopo le numerose ricerche sul tema, non si sa per quale motivo il clero abbia scelto questo titolo: la devozione per San Luca è infatti documentata e testimoniata con altre espressioni religiose, mentre la devozione per San Giuliano non è per niente documentata.

STRUTTURA – Quest’ opera alta 39 metri e larga 20, era la chiesa parrocchiale di Grottole, costruita a partire dai primi anni del 1500, iniziata a governarsi ed ufficiarsi già dal 1508 dopo che il clero ricettizio aveva perso la propria sede della Chiesa di Santa Maria Maggiore Maggiore data al Duca Onorato III Gaetano che a sua volta, nel luglio del 1509, la donò ai Frati Domenicani. La chiesa Collegiata di Grottole fu sempre sotto la giurisdizione Ecclesiastica di Acerenza e non fu mai incorporata in spiritualibus alla cattedra di Matera. Il tempio fu costruito sui resti di due piccole chiesette che per questo motivo furono rase al suolo.

Nella fase più antica, durata almeno una quindicina d’anni e documentata dal rivestimento a scarpa della torre che costeggia la fiancata, furono costruite le fondamenta, la struttura a croce latina, i muri perimetrali e le fogge di sepoltura. Una successiva fase è documentata dalla data 1595 riportata sull’architrave del portale principale realizzato da Giulio Carrara della Padula che mostra lo stemma del Comune di Grottole e le sculture in pietra dell’Eterno Padre e di 4 evangelisti. Attualmente una statuetta è depositata presso la Sovrintendenza ai Beni Artistici e Storici di Matera. Infine è visibile la torre campanaria con lo stemma dei Del Balzo/Orsini, rappresentato da una stella cometa di 16 raggi.

La struttura subì i primi danneggiamenti in occasione dei terremoti del XVII secolo e in particolare di quello del 1694. Il tetto molto probabilmente crollò intorno alla seconda metà del 1700. Nel 1767 fu costruito un corpo laterale per contenere l’azione della struttura centrale. L’evento sismico del 1980 ha ulteriormente aggravato le condizioni della chiesa. Il campanile era dotato di due grosse campane e di una più piccola facente parte dell’orologio e raggiungeva un’altezza di circa 50 metri. Vi erano 9 altari tutti ornati di statue e quadri, parte dei quali sono conservati nelle altre chiese cittadine. Nel tempio vi erano inoltre, candelieri in argento sull’altare maggiore, suppellettili sacre, statuette e qualche dipinto nelle cappelle. In sacrestia vi erano un paio di grandi armadi per le suppellettili e vestiario per i sacerdoti. L’edificio è stato officiato fino al 1750-60 e dopo fu abbandonato del tutto.

Del fasto che questa chiesa ha rappresentato per circa trecento anni, oggi non resta che un rudere muto e silenzioso, del quale possiamo solo in parte immaginare il passato splendore.

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Filippo Folliero

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