“Alternative Travel”: l’identità dei Paesi Baschi e il ‘dialetto’ come espressione d’indipendenza (FOTO)

Eccoci al terzo appuntamento con la nostra rubrica dedicata a scoprire cosa vedere e scoprire in altri Paesi dell’Europa, prendendo una strada alternativa e quindi non parlando di ciò che è più turistico e viene visitato quotidianamente da milioni di turisti, un po’ come vi abbiamo raccontato con il nostro viaggio in Lituania.

Catalano, Valenciano, Aragonese, Galiziano, Basco. Lingue riconosciute e dialetti. La Spagna, un po’ come l’Italia, all’interno del suo sistema sociale conserva nel tempo diverse usanze e diverse lingue che danno identità alle varie regioni. La differenza è che qui stiamo parlando di una comunità autonoma, quella dei Paesi Baschi, alla ricerca da tempo come altre comunità spagnole di una totale indipendenza dal governo centrale castigliano.

LA ‘VERA’ LINGUA UFFICIALE – L’esempio più lampante e affascinante di tutto ciò, è che nei Paesi Baschi troverete non solo tutto scritto in spagnolo (e in inglese) ma anche in basco. Una vera e propria terza lingua che campeggia ovunque, dai luoghi più affollati (aeroporti, edifici comunali, musei, piazze) fino a strade poco battute e periferie lontane. E’ come se a Napoli trovaste ovunque scritte in italiano, inglese e napoletano anche sui segnali d’emergenza, sui mezzi o nei musei per fare solo alcuni esempi.

Naturalmente nei maggiori centri si parla spagnolo e inglese per i turisti, ma il primo approccio avviene quasi sempre nel dialetto basco. Più ci si allontana dal centro più ci si addentra nella vera e cruda identità basca. A San Sebastian, ad esempio, forte è anche l’influenza francese che si aggiunge come quarta lingua a questa roulette semantica.

MARE E SCULTURE NATURALI – Il consiglio è visitare queste zone in primavera inoltrata o ai principi dell’estate, in modo da non ritrovarvi nel caldo torrido e potrete godere al meglio di tutto ciò che questi luoghi hanno da offrire. Essendo affacciati sul Golfo di Biscaglia, nell’Oceano Atlantico, molte sono le zone di mare caratteristiche da visitare. Spiagge enormi, stile California, acqua fredda e alta sin dai primi passi. Due posti da visitare assolutamente: il primo è Peine del viento, a San Sebastian, dove sul lungomare sono state installate delle sculture naturali che hanno una duplice funzione, sia quella di abbellimento sia quella di far provare al viaggiatore un’esperienza unica. Tramite l’infrangersi delle onde, la forza generata da queste viene incanalata in dei buchi sotterranei che poi rilasciano uscire l’aria e l’acqua verso l’alto creando dei fischi e dei suoni davvero unici.

L’altro luogo da non perdere è Gaztelugaxte e l’eremo di San Juan. I più nerd avranno subito riconosciuto in questo luogo un’ambientazione della serie “Il Trono di Spade” ma, tralasciando l’aspetto cinematografico, questo luogo è davvero mozzafiato, quasi quanto la fatica per arrivarci. Una volta in cima però avrete dinanzi ai vostri occhi uno spettacolo che pochi altri posti al mondo possono offrire. Natura incontaminata, scenari da castelli medievali, aria pulita e persone da tutto il mondo che mangiano e fanno una siesta insieme. In realtà nasce come luogo di pellegrinaggio, ma nel tempo ha assunto molteplici funzioni tra cui anche fungere da set per film e serie tv. Si trova nel piccolo comune di Bakio ed è facile arrivarci con dei bus collegati. L’ingresso è gratuito ma bisogna prenotare la fascia oraria, l’ingresso infatti è contingentato per garantire la sicurezza di tutti. Ah, portatevi qualcosa per ripararvi dal sole se non volete finire come il sottoscritto che dopo una bella sudata e un bagno nell’Oceano è tornato a casa con uno shock termico importante.

CIBO E CULTURA – Oltre il classico cibo spagnolo, la particolarità dei Paesi Baschi risiede nel Pintxos, praticamente una crostino di pane su cui potete trovare di tutto dai formaggi ai salumi, dagli ortaggi al pesce. Ideale per ogni tipo di pasto, sia per uno spuntino veloce che per un vero e proprio pranzo o cena. Da visitare il Mercado de la Ribera, per immergersi nella vera cucina basca. Consigliato anche il gelato con latte di capra, sicuramente un’esperienza gustativa diversa rispetto al nostro gelato. Facile da trovare perchè i Paesi Baschi sono pieni di questi piccoli baracchini sparsi per le città che vendono il ‘Helado con leche de cabra’. 

Se siete amanti del formaggio vi consiglio anche di visitare le varie Queserie che trovate in giro per la regione.Da provare, per gli amanti del dolce invece, alcune specialità locali come il bollo dei mantequilla, una brioches ripiena di crema al burro, e “Carolina” una specialità fatta di meringhe.

Dalla cultura culinaria si passa velocemente a quella storico-artistica, con Bilbao che ospita una delle sedi del Guggenheim, il museo di arte contemporanea, oltre a vantare un centro storico che ricorda molto alcune città portuali italiane come Salerno o Genova. Da amminare anche uno dei tanti ponti che collegano la città, costruito da Calatrava. Da provare anche la funicolare, dove una volta in cima al punto più alto della città potrete godere di tramonti mozzafiato, in un luogo che rispetto all’Italia (anche se non c’è fuso orario) vede il sole tramontare sempre con un paio d’ore di ritardo rispetto alla nostra abitudine. Sarà facile infatti che alle 22 potreste ancora vedere qualche raggio di sole.

Merita una visita anche l’Exteberria Parkea, un parco enorme che divide città nuova da quella antica talmente grande da potersi facilmente perdere.Le giornate iniziano tardi per i baschi e finiscono a notte fonda, più sullo stile mediterraneo che su quello centro-nord europeo.

A presto con un nuovo appuntamento, se ve le siete perse vi consiglio di passare a dare uno sguardo ai nostri articoli su Provenza e Lituania.

Filippo Folliero

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