Appuntamento Letterario consiglia: “La guerra di Napulione a Palermo”, dell’ebolitano Luca Guardabascio

Sulla scia di ciò che vi abbiamo raccontato negli scorsi mesi, continua la rubrica in cui i ragazzi di “Appuntamento Letterario” ci daranno ogni due settimane i loro consigli per una sana ed immersiva lettura.

Nessuno spoiler, nessuna recensione, ma una presentazione di un libro che a detta del gruppo tutti dovrebbero leggere. Proseguiamo con lo spazio dedicato agli autori del nostro territorio, con recensioni ai loro lavori a cura di Roberta Gargiulo. Oggi parleremo de “La guerra di Napulione a Palermo, scritto dall’ebolitano Luca Guardabascio.

LA GUERRA DI NAPULIONE A PALERMO – Già dal titolo di questo romanzo ci rendiamo conto che l’autore ebolitano annuncia l’impresa eroica di Saro e la sua avventura. In effetti Luca Guardabascio ha dato un soprannome altisonante al bambino protagonista del suo romanzo: Napoli-one è il nome della clinica campana dove è nato il giovane che dà proprio origine al suo singolare nomignolo. La storia si svolge in un borgo siciliano di pescatori che ha il cattivo odore del pesce, della mafia e della povertà. Il bambino, fin dalle prime pagine, mostra più carattere e coraggio degli adulti, possiede lo spirito di sacrificio ed il desiderio di arrivare ad ogni costo, perché ha “fame” non solo di pane ma anche di riscatto e proprio per questo insegue il suo sogno.

Il piccolo vive in un contesto familiare difficile, senza la guida paterna e con una mamma troppo fragile per ricoprire entrambi i ruoli. L’unico suo alleato è l’esuberante amico Carmelo, complice di una guerra combattuta dentro il piccolo borgo e allargata alla grande città. Una scoperta inaspettata, infatti, li conduce nella notte di Palermo, per strade pericolose, protetti soltanto da una pistola che credono finta.

Luca Guardabascio

Il viaggio di riscatto avviene lungo un percorso fantastico, ricco di personaggi e storie, popolato persino di cavalli che galoppano nella notte.  Luoghi meravigliosi come la Cattedrale, via Roma, il Palazzo Reale, le catacombe dei Cappuccini ed in fine villa Napoli, dove si consuma una tragica verità. In una notte raminga si compie la crescita di Napulione, in poche ore si ritroverà grande e protagonista, suo malgrado, di un dramma.

L’andirivieni di molti personaggi rivela una struttura narrativa vocata ad uno slancio che raggiunge esiti cinematografici. La tendenza sperimentale però è attenuata da espressioni dialettali e scrittura semplice. Uno stile che è la cifra giusta di chi vuole intenzionalmente mantenere un tono basso per raccontare di cose semplici arrivando dritto all’obiettivo di coinvolgere con una storia commovente e tenera.

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