Qualche mese fa vi abbiamo raccontato della nascita dell’Officina Drammaturgica (qui potete saperne di più), una realtà culturale che ha riaccesso la fiamma del cinema in quel di Battipaglia e in tutta la provincia di Salerno. Fondata dagli attori Antonio Spagnuolo e Romano Reggiani (qui per saperne di più), la scuola di recitazione ha accolto tantissimi studenti di diverse fasce d’età ma tutti con il sogno di entrare a far parte della grande “macchina dei sogni”.
Un metodo ‘diverso’ di fare scuola e cinema, un metodo mai visto nell’entroterra salernitano e trasportato qui da chi lo ha vissuto sulla propria pelle lavorando al fianco dei grandi registi e attori del cinema italiano. Spagnuolo e Reggiani, laureati nel 2015 presso il Centro Sperimentale di Cinematografia a Roma, hanno pervaso Battipaglia dei loro insegnamenti e ormai, a quasi un anno di distanza dall’apertura dell’Officina abbiamo deciso di intervistare i ragazzi, giovani e meno giovani, che hanno intrapreso questo percorso per capire la vera funzionalità socio-culturale che questa realtà sta offrendo.
A rappresentare la freschezza e la gioventù dei ragazzi dell’Officina c’è Pierlangelo Santese, che ha deciso di sposare il progetto culturale di Spagnuolo e Reggiani proprio per la formazione di altissimo livello che hanno ricevuto laureandosi al Centro Sperimentale di Cinematografia, l’accademia di recitazione cinematografica più antica d’Europa:
“Due attori che oltre una formazione di prim’ordine negli anni hanno maturato un’esperienza attoriale notevole lavorando con premi Oscar ma, nonostante ciò, non hanno perso la loro umiltà e il loro spirito di sacrificio. Credo che questa sia la parola che incarna lo spirito e il lavoro dell’Officina, perché per intraprendere un mestiere affascinante e difficile come quello dell’attore serve tanta dedizione, passione, intelligenza creativa e cultura. L’Officina – prosegue Santese – ha portato a Battipaglia un offerta formativa innovativa, poter studiare il sistema Stanislavskij, il metodo Strasberg, la tecniche Adler e Meisner, una cosa che era impensabile prima. Da aspirante attore è bellissimo poter studiare le tecniche, i metodi che hanno utilizzato grandissimi attori del calibro di Marlon Brando, Al Pacino, Robert De Niro. In Officina spesso ci capita di analizzare scene di film di questi grandi artisti e la peculiarità di questa scuola è la possibilità di lavorare con la macchina da presa, questa è un’opportunità unica, che nessun altra scuola sul territorio offre. La percezione di questo lavoro è stata completamente stravolta, perché con il passare del tempo conosco sempre di più le difficoltà e le insidie che nasconde questo mestiere. Un mondo particolare perché si lavora con l’emozioni e poi ti permette di scoprire cose che si nascondono nel nostro animo”.
Uno dei volti più navigati dell’Officina è Antonio D’Ambrosio, da sempre amante della recitazione alla quale si è dedicato perlopiù in maniera amatoriale fino all’arrivo in Officina:
“Credo che l’Officina rappresenti un’opportunità concreta, per merito della professionalità di Antonio Spagnuolo, docente preparato e capace di trasmettere i veri valori del mondo attoriale. Per me questa realtà è un faro nel deserto culturale che annichilisce le coscienze dei “grandi” e inibisce o, per rendere più chiara l’idea, mal nutre i giovani. Con una parola, direi illuminante – prosegue D’Ambrosio -. Ho intrapreso questo percorso per un’esigenza di crescita personale e attoriale, l’aria nuova che si respira con l’Officina è dovuta alla percezione dell’autentico lavoro attoriale, che non si limita alla semplice lettura del copione con la conseguente messa in scena. Fare l’attore è perdersi nel ruolo da interpretare, calarsi totalmente nella vita del personaggio e questo è possibile grazie ai metodi proposti dall’Officina e al serio impegno individuale”.
Non manca di certo il lato in rosa per l’Officina, che vede tante donne protagoniste nel percorso di studi, tra cui Mafalda Viola che spinta dalla curiosità suscitata da questo nuovo polo culturale ha deciso di lanciarsi in quest’avventura, lei che aveva già studiato recitazione sia a Roma che a Napoli:
“E’ una scuola di recitazione professionale gestita da professionisti del mondo del cinema che offre un percorso completo, un luogo dove immergersi dentro se stessi attraverso l’ incontro con “l’altro”. Un luogo che oserei definire “unico”, rappresenta un’occasione culturale enorme per la crescita del nostro territorio che va al di là dei confini di Battipaglia. Durante i miei studi universitari ho avuto l’ occasione di studiare recitazione ma nulla è equiparabile a questa esperienza didattica – racconta Viola -. In Officina si destruttura totalmente la canonica e sconfortante dinamica di “fare memoria e provare lo spettacolo”, è un percorso di totale immersione nell’essere umano. Noi allievi abbiamo modo di metterci alla prova e a nudo, di innescare una potentissima crescita emotiva ed interiore e di ammettere attraverso il training sensoriale tutto ciò che serbiamo dentro e di rinascere totalmente come esseri umani. Un lavoro di formamentis molto serio che ha totalmente ribaltato la mia percezione di cosa volesse dire approcciarsi alla recitazione. L’energia che percepisco durante la lezione è vibrante e condensa i nostri battiti all’ unisono. Una rivoluzione totale che per me ha significato rinascita! Chi si iscrive in Officina fa un enorme lavoro sia per ciò che concerne il teatro che dietro la macchina da presa e ogni allievo viene stimolato al massimo anche attraverso la musica, la storia e la critica del cinema… Il duro lavoro, la professionalità e la qualità fanno sempre la differenza!
Testimonianze di come questa realtà nata come una scommessa, di chi ha deciso di puntare sul proprio territorio e sulla propria città natale, stia diventando mese dopo mese un punto fermo del panorama culturale dell’intera provincia ed è solo questione di tempo prima che tanti di questi aspiranti attori riescano a salire alla ribalta supportati dall’esperienza e dalle competenze di Spagnuolo e Reggiani.