Prima di scatenare le vostre ire, questo articolo è un invito alla riflessione partendo da una domanda provocatoria: perché, nonostante i tanti cantieri presenti in città con lo scopo di riqualificare le aree, queste opere sono spesso seguite da fragorose critiche da parte del cittadino?
Eppure, è egli stesso il primo a puntare il dito contro la noncuranza del territorio e la mancanza di aree d’intrattenimento che restituiscano dignità ad una città.
Il cittadino è incontentabile?
Facciamo una dovuta premessa: siamo nell’era della comunicazione facile e veloce e parafrasando un famoso filosofo (una tra le tante figure che è stato) – lungi dal voler offendere qualcuno -, prima dell’avvento dei social network le opinioni personali e le critiche restavano argomento condiviso tra pochi, e non uscivano fuori dalla cerchia di pochi intimi.
Oggi tutto è sotto gli occhi di tutti e tutti possono parlare di tutto. Quindi, quando un’amministrazione informa la cittadinanza attraverso i propri canali di comunicazione, quello che si scatena è un’ondata di commenti per la maggior parte di critica negativa.
Prendiamo come esempio, tra i tanti, la realizzazione di un’area parco ludica in via Vicinanza.
Come da richiesta fatta nel gennaio 2017 dal consigliere comunale Giuseppe Salvatore, nei giorni scorsi è stata inaugurata una piccola area giochi nel quartiere di Belvedere.
Oltre al fatto che la consegna dei lavori arriva dopo quattro anni, la causa del malcontento dei residenti sta in quello che viene considerato uno spreco di risorse economiche per un’area d’intrattenimento metricamente ridotta per un quartiere con alta densità demografica.
“Il solito contentino!”, biasima qualcuno.
“Davvero dovremmo essere contenti che poco è meglio di niente?”, chiosa qualcun altro.
Il cittadino è incontentabile?
Forse sì, o forse è solo deluso nell’aver visto la propria città perdere un pezzo alla volta e vedersi sempre più un individuo perso in uno scenario di asfalto e cemento, privato di identità come comunità impegnata in diverse opportunità di condivisione sociale.
D’altra parte, però, è ben noto a tutti il deficit finanziario di questo comune (sapete a chi dare la colpa!) e, più volte, l’amministrazione battipagliese ha dichiarato, e messo in atto, una politica economica del “minimo indispensabile” ogni volta che fosse possibile.
È pur vero che molte delle opere di riqualificazione sono partite e state lasciate a metà e, ironia della sorte, proprio quelle di cui la città ha più bisogno.
Solo qualche settimana fa, per citarne una, a causa delle copiose precipitazione il fiume Tusciano è esondato richiedendo l’intervento di protezione civile e vigili del fuoco a causa dei grossi disagi che gravano nelle tasche dei residenti che vivono lungo le sponde del fiume, da anni, da sempre, e che ad oggi fanno ancora i conti con l’instabilità idrogeologica del nostro territorio per la quale nessuno sembra aver preso ancora provvedimenti.
Ma questa è solo un’altra storia. Magari, chissà, una storia che potrebbe avere un lieto fine.
Vi ricordiamo che presto saremo nel pieno della campagna elettorale.
Jessica Moscato