Nella notte tra sabato 30 marzo e domenica 31 marzo si spostano le lancette in avanti, dalle 2 alle 3 per passare dall’ora solare all’ora legale, dormendo quindi un’ora in meno ma con il beneficio di avere un’ora di sole in più in serata. Probabilmente sarà una delle ultime volte a cui assisteremo al cambio dell’ora, poiché il parlamento europeo si è esposto favorevolmente sull’abolizione del cambio stagionale tra ora solare e ora legale.
COME NASCE L’IDEA DI CAMBIAMENTO – La proposta di sospensione del cambio dell’ora è stata promossa dai paesi del nord Europa, grazie alle consultazioni dei cittadini, proposta che in prima istanza vedeva la sospensione dell’ora legale già dal 2019.
Una nuova proposta è poi stata portata in parlamento per l’abolizione del cambio dal 2021, con la facoltà di ogni paese europeo di decidere quali dei due orari mantenere, poiché l’irraggiamento solare cambia da paese a paese, al variare di latitudine e longitudine. Nulla è ancora sicuro quindi, la proposta approvata dai voti dei deputati europei dovrà essere trattata tra i rappresentanti dei governi dell’Unione Europea.
I MOTIVI – Dietro questo lungo dibattito sull’abolizione del cambio ci sono motivazioni di tipo energetico, economico ma anche psicologico: secondo alcuni studiosi, il ripristino dell’ora solare provocherebbe irritabilità, ansia e fatica, mentre il tempo necessario ad abituarsi ogni volta al cambio dell’ora è di circa 3 settimane, incidendo non poco sulla routine quotidiana.
Secondo un’indagine Codacons, la percentuale di italiani favorevoli all’adozione dell’ora legale (orario estivo) e quindi all’abolizione del cambio è arrivata a picchi dell’80%.
Il mantenimento dell’ora legale consentirebbe una riduzione drastica delle emissioni di anidride carbonica e un risparmio energetico importante: infatti, secondo il gruppo Terna, per effetto dell’ora legale si verifica un risparmio energetico in un anno pari al fabbisogno energetico annuo della pubblica illuminazione dell’intera Sicilia.
Antonio Mangano