Dopo l’ultimo misterioso furto avvenuto nel municipio del comune di Eboli, dove sono state rubate 1000 carte d’identità e circa 4mila euro, i dubbi sull’effettivo funzionamento o meno del sistema di videosorveglianza sia di Palazzo Città sia del resto del paese si fanno sempre più fitti.
Com’è possibile che ad ogni avvenimento più o meno importante il sistema di videosorveglianza sia sempre fuori uso o posizionato altrove o manomesso?
Certo, può capitare ma nell’ultimo anno è successo tante di quelle volte che la cosa fa riflettere e porta a due soluzioni: la prima è che dopo aver perso i fondi per modernizzare e ripristinare l’efficienza delle telecamere, l’amministrazione abbia deciso di optare per la politica del risparmio spegnendo molte di queste oppure siamo difronte ad un caso di furto preparato con una maestria tale che praticamente neanche il miglior Solid Snake in Metal Gear Solid riuscirebbe ad evitare le telecamere di sorveglianza con tanta caparbietà.
Di seguito riportiamo gli avvenimenti che, solo nell’ultimo anno, hanno evidenziato la carenza dell’impianto di videosorveglianza che conta circa 90 telecamere (dichiarazioni di giugno 2018) per poi passare a 70 (dichiarazione di novembre 2018) su tutto il territorio eburino.
- E’ lo scorso 21 dicembre quando sul comune di Eboli viene lanciato l’allarme per un proiettile ritrovato nell’Aula Consiliare. Nessuno ha visto chi è entrato e chi ha lasciato lì il bossolo e l’amministrazione dichiarò che “le telecamere funzionano solo durante i consigli comunali”. Resta comunque strano che nonostante la presenza di uscieri e altri impiegati nessuno abbia visto nulla.
- Il 30 giugno 2018, invece, dopo un tentativo di forzatura da parte di soggetti non identificati nel provare ad entrare nella sala di controllo della videosorveglianza, molti cittadini chiesero l’identificazione dei colpevoli, cosa mai avvenuta che portò tutti a pensare che il sistema fosse presente solo fisicamente ma in pratica perennemente spento. L’amministrazione giustificò il tutto sostenendo che “la videosorveglianza non era spenta ma era stata sabotata pochi giorni prima da ignoti”
- Altro caso, quello di via Costa San Giovanni, dove per un anno il signor Claudio ha chiesto l’installazione di una telecamera o di una fototrappola per identificare e bloccare i criminali ambientali che scaricavano rifiuti e resti di animali vicino la sua proprietà. Niente è stato mai installato, come confermato dallo stesso Claudio, o se è stato fatto è stata rimossa poco dopo dato che i criminali ambientali (perché è reato penale sversare abusivamente) non sono mai stati identificati e continuano a scaricare liberamente.
- Durato quasi 3 mesi, da settembre a novembre 2018, è quello dei furti nelle auto che ha praticamente interessato tutta Eboli. Data la presenza variabile dalle 70 alle 90 telecamere, ci sono voluti 3 mesi per mettere fine a questa serie di colpi che lasciavano segni evidenti sulle auto e sarebbe bastato visionare i filmati subito per risolvere la faccenda in massimo due settimane, mentre i cittadini si sono portati dietro questa piaga per 90 giorni. Alla fine i nomi dei colpevoli non sono mai venuti fuori.
- L’ultimo caso, avvenuto pochi giorni fa dove sono state rubate 1000 carte d’identità (per quale motivo? Dato che i documenti d’identità potrebbero essere usati per svariati scopi da sedi elettorali fino a compiere atti delinquenziali a nome di qualcun altro), trimbri istituzionali e circa 4mila euro. Nessun segno di forzatura e nessun indizio sul colpevole. Se qualcosa sia stato ripreso è ancora da sapere mentre scriviamo questo pezzo, dato che è stato dichiarato che le telecamere “non puntano sugli ingressi” (fonte Il Mattino)
Volendo ragionare in modo oggettivo, è sicuramente più difficile trovare dei criminali su un territorio ‘a campo aperto’ mentre sorprende come all’interno di un solo edificio non si sia mai riuscito a trovare un colpevole, per un motivo o per un altro.
Inoltre, come molti assessori possono confermare, abbiamo chiesto più volte i dati numerici relativi a tutte le persone fermate dalla videosorveglianza ma purtroppo non ci sono stati mai forniti.
LA RISPOSTA DELL’ENTE – In merito all’ultimo caso, il furto delle carte d’identità, l’amministrazione ha risposto così in maniera ufficiale:
“Nessun allarme, anzi la videosorveglianza funziona benissimo – sostiene il sindaco, Massimo Cariello – il furto delle carte d’identità non comporterà alcuna conseguenza, essendo le carte numerate ed anche perché nessun timbro è stato rubato”
Voi cosa ne pensate di questa ‘sfortuna’ da cui è perseguitata la città di Eboli in materia di videosorveglianza?
Filippo Folliero