Ha dell’incredibile quello che sta succedendo già da qualche mese in quel di Eboli, con la saga degli abusivi negli alloggi popolari che si arricchisce di un nuovo e incredibile capitolo.
A segnalare l’accaduto è il “Comitato Tutela Case Sociale ERP/ACER” nelle persone della vice-presidente Marianna Giordano e Annarita Bonora, che hanno provato inutilmente a denunciare il fatto anche al Commissario Prefettizio e agli ingegneri delegati all’ambito del comune di Eboli ma senza nessuna risposta.
“Ci sono persone che hanno ricevuto alloggi ACER in maniera abusiva nel Rione della Pace e in via Generale Gonzaga. Questi, non solo non vengono sfrattati ma gli viene concesso anche di ristrutturare l’appartamento come se nulla fosse alla luce del giorno. Ci sono persone oneste che aspettano da 11 anni una casa sperando nello scorrimento della graduatoria e si vedono costantemente scavalcare da raccomandati e protetti – spiegano le donne del comitato – Al Comune ci hanno dato dei numeri da chiamare per chiedere spiegazioni ma a questi numeri non risponde nessuno”
Vista l’ormai consueta assenza delle istituzioni che sembrano quasi spalleggiare l’abusivismo con questo atteggiamento, il Comitato è stato costretto a rivolgersi al SUNIA di Salerno: “Abbiamo inviato la segnalazione al SUNIA, com’è possibile che solo qui i regolamenti non vengono mai rispettati? In queste case vivono persone che ufficialmente non ci sono ma gli viene concesso anche di fare lavori di ristrutturazione. Persone che hanno anche un posto statale e godono di tutti i privilegi, il mondo al contrario. Per alcuni di questi soggetti, l’ACER stessa ha chiesto una relazione tecnica al comune di Eboli e ai vigili che ovviamente non l’hanno mai fornita. A cosa servono i regolamenti regionali se non vengono rispettati? Chiediamo chiarezza da parte del Comune”
Una vera e propria Odissea quella degli abusivi nelle case popolari, dove tutti tacciono. Il Comitato ha provato a contattare anche degli avvocati per chiedere una mano nell’affrontare questo caso ma si sono tutti tirati indietro. Chi è che protegge queste persone? Qualche imprenditore? O forse gli stessi politici che parlano di voler migliorare la città?
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Filippo Folliero