Il mercato del lavoro italiano continua a far parlare di sè, in negativo. Dopo che negli ultimi mesi sono montate le proteste in svariate parti del Sud Italia per questo nuovo trend in voga, ovvero quello di sfruttare e sottopagare le professioni, l’ultima storia che ci arriva è quella di un giovane 20enne di Battipaglia.
Al ragazzo, è stato proposto un lavoro nell’ufficio di un noto caseificio ebolitano per la ‘modica’ cifra di 200 euro al mese per un full-time da 8 ore, domenica compresa. Tutti i giorni, un solo giorno libero e con le prime due settimane di prova che dovevano essere svolte in maniera totalmente gratuita.
Il ragazzo non ha subito detto di no ma ha provato a chiedere una riduzione a 4 ore lavorative vista la paga molto scarna e la risposta dei titolari è stata: “O così o te ne puoi andare. A che mi servi a questo punto per 4 ore?”
Quanti di voi avrebbero accettato una proposta del genere? Probabilmente nessuno. Purtroppo determinati imprenditori da oratorio sguazzano e marciano sulle esigenze delle persone proponendo offerte che rasentano quasi la schiavitù.
“Siamo schifati ed arrabbiati – fanno sapere i familiari – nel 2021 c’è ancora chi ha il coraggio di proporre cose del genere. Come fa un giovane a fare esperienza se queste sono le condizioni che gli si offrono?”
Se anche tu hai vissuto una situazione del genere contattaci e raccontacela, saremo ben lieti di parlarne, perchè l’unica arma a disposizione contro questa nuova frontiera dello sfruttamento è l’informazione e la sensibilizzazione verso una svalutazione sempre più frequente dei diritti e del valore della vita di ogni singolo lavoratore.
Com’è che si giustificano oggi molti datori di lavoro? “Preferiscono il reddito di cittadinanza”. Beh, a fronte di certe offerte non ci sarebbe poi da biasimarli più di tanto.
Filippo Folliero