Una richiesta di istituzione per una Sala del Commiato pubblica. E’ questa l’iniziativa lanciata dai cittadini Anna Grimaldi ed Adriano Naimoli, da sempre impegnati nel campo sociale ed ambientale.
Nel caso specifico l’idea è quella di avviare una raccolta firme tra i cittadini per presentarla al nuovo sindaco di Eboli, il neo eletto Mario Conte, in modo da poter mettere anche gli abitanti laici o di altre religioni di aver un luogo dove poter svolgere le funzioni funebri secondo il proprio credo.
“I cittadini ritengono che sia giunto il momento che anche la nostra città, come tante altre piccole e grandi in tutta Italia, si doti di un ambiente pubblico, laico, dignitoso ed attrezzato per lo svolgimento di funerali laici, aperto a cerimonie di ogni appartenenza religiosa e non religiosa: un grande gesto di democrazia e rispetto. C’è bisogno di un momento di raccoglimento per salutare e ricordare il proprio caro o un amico un’ultima volta. Chi è di religione cattolica ha la possibilità di utilizzare le chiese per salutare i propri defunti. Rendere disponibile un luogo dove i cittadini di qualsiasi idea, fede e provenienza abbiano la possibilità di dare l’estremo saluto “dignitoso” a un amico o a un familiare, vuol dire riconoscere a tutti pari dignità (così come previsto anche dall’art. 3 della nostra Costituzione)”, fanno sapere Naimoli e Grimaldi.
Ci sarà prima una raccolta firma cartacea, poi una petizione online e infine verrà tutto sottoposto all’attenzione del sindaco Conte.
“Con la disponibilità di una sala del commiato pubblica si riconosce il diritto al rispetto e alla dignità di ognuno in uno dei momenti più intimi e dolorosi della vita della persona, dei suoi familiari e di quanti desiderano portare l’ultimo saluto, in qualunque forma lo si voglia fare. I sottoscritti ritengono che il Comune potrebbe individuare tale sala in una struttura pubblica già esistente, in una zona centrale del paese, facilmente raggiungibile da tutti ed accessibile a tutti, con una sala adatta ad accogliere un gran numero di persone. Tra i sottoscrittori di questa petizione ci sono cittadine e cittadini appartenenti a culture, fedi, convinzioni diverse, credenti e non credenti: firmare questa petizione non significa schierarsi con un’idea politica o con un gruppo, ma compiere un gesto di buon senso e di rispetto per i defunti non credenti (o credenti di religioni che non hanno adeguati luoghi di culto) ed i loro familiari”