Sorrisi, parole di speranza, conferenze, comunicati, abbracci, pacche sulle spalle, promesse.
Tutto questo non manca mai in periodo di campagna elettorale ma, ahimè, la politica non è più quella di una volta. Anche in passato c’erano tutte queste proforma di facciata ma quando si passava all’atto pratico c’erano idee, progetti, proposte che erano concretamente attuabili.
Ad oggi, invece, la situazione è drasticamente cambiata. A dirlo non sono io, ma la realtà che ci circonda e che viene negata solo da chi non ha abbastanza coraggio per guardare in faccia il mondo reale e voler continuare a vivere nel sua zona di certezze, piccoli favori e speranza di sistemazioni future.
Tutto questo meccanismo è alimentato da decenni da quelli che potremmo volgarmente definire “Nicchioni”, che si sono gradualmente sostituiti ai partiti e agli ideali politici che un tempo formavano e creavano personaggi dal forte carisma che vivevano per portare avanti degli ideali e non per sistemare amici e parenti (e anche se lo facevano era una delle tante cose, non l’unica).
Per Nicchioni si vuol intendere le varie nicchie di persone che popolano le nostre città che non si uniscono per dare un futuro radioso al proprio paesino che a parole si dice di amare, ma si riuniscono per cercare di sistemare la propria nicchia.
Un dato a conferma di ciò è possibile ricavarlo da uno dei più classici slogan pluri sbandierati: le eccellenze. Se un territorio ha o meno delle eccellenze e anche delle defezioni, dovrebbe essere un qualcosa di oggettivo e non di soggettivo.
Se ci sono persone, associazioni, contesti sociali ed enogastronomici che valgono dovrebbero essere eccellenze sempre e non in base alle preferenze della nicchia al comando. Stesso discorso per i problemi delle nostre città, palesi agli occhi di tutti ma che diventano più o meno importanti a seconda della nicchia vigente al momento.
Ed è così che negli anni si è creato un caos che ha visto precipitare tanti comuni nelle situazioni di cui oggi tutti i giorni ci lamentiamo. Mai progetti concreti, mai la volontà di voler cambiare le cose. Ogni 5 o 10 anni, una passata di spugna e si riparte da zero con nuove ‘eccellenze’, nuove ‘problematiche’ e nuove ‘soluzioni’. Col tempo, però, tutte queste cose di accumulano e la passata di spugna non basta più.
Le vere eccellenze arrestano la loro crescita e quindi vanno via, i veri problemi diventano sempre più grandi e difficili da risolvere, le nicchie continuano a portare avanti i loro interessi. In tutto ciò a pagarne lo scotto più grande sono come sempre i giovani, perchè esistono tanti ragazzi con voglia di fare, con idee e proposte ma che sono costretti a mischiarsi in queste nicchie nella speranza di avere una chance per poi finire inglobati in quel sistema marcio che potremmo tranquillamente paragonare ad un potente stupefacente, perchè una volta entrati nel meccanismo dopo è davvero difficile uscirne.
Ho parlato con tanti ragazzi in questi mesi che mi hanno raccontato le loro enormi difficoltà nel voler proporre dei progetti e delle idee, perchè si trovano sempre dinanzi a risposte del tipo “o con me o contro di me”. Alla faccia dell’amore per la propria città, per i giovani e per valorizzare le eccellenze.
Ed ecco che ci ritroviamo un cane che si morde la coda, città e amministrazioni che continuano a girare su stesse per sistemare i propri interessi mentre l’interesse comune scema sempre più verso il baratro.
Di esempi ne abbiamo tanti, anche recenti. Di imbonitori ne stanno spuntando a iose. La strategia principe di tutti è quella di screditare gli altri, rivangare gli errori del passato altrui oppure ergersi al di sopra della media. Già questo dovrebbe farci capire molte cose, di programmi veri e seri nemmeno l’ombra finora.
Ma, probabilmente, ai più sta bene così, perchè si sa che l’essere umano preferisce sempre una comoda bugia alla cruda realtà.
E allora sei arrivato a leggere fin qui ti chiedo: ti senti più ‘etereo’ o più ‘nicchione’?
Filippo Folliero