Giro di (mezza) Italia, perchè il Sud quest’anno è stato lasciato fuori?

E’ iniziata ieri la 102sima edizione del Giro d’Italia, la manifestazione ciclistica numero uno nel Bel Paese.

Partenza da Bologna e arrivo a Verona, con un percorso iniziato l’11 maggio e che finirà il prossimo 2 giugno. Fin qui nulla di straordinario, tutto nella norma, se non fosse che quest’anno il Giro d’Italia non attraverserà tutta l’Italia.

Infatti, i paesi più a “sud” che verranno toccati dal Giro saranno Terracina, Cassino, San Giovanni Rotondo, per poi risalire su verso la meta finale di Verona. L’estremo Sud del Lazio e l’estremo nord della Puglia, questo è il “Sud Italia” che vedremo rappresentato nel Giro.

Molti hanno gridato allo scandalo, c’è chi ha dato anche la colpa al ministro Salvini, c’è chi credeva fortemente al passaggio del Giro perchè era “l’unica possibilità di vedere realizzato qualche lavoro pubblico nei comuni di transito dei ciclisti”.

L’ultima è una mezza verità. Infatti, il motivo per cui il Giro non arriverà in Campania o in altre zone del Sud Italia è perchè nessun comune è stato in grado di garantire la sicurezza per il transito del Giro, a partire dalla viabilità. Infatti, basti pensare agli ultimi passaggi del Giro in città come Eboli (che fece le strade a nuovo nel 2014) o Battipaglia, ultimo caso lo scorso anno, dove furono sistemate strade, tagliata l’erba e rimessa a nuovo la segnaletica.

Il Giro chiede garanzie per transitare nei comuni e spesso sono gli Enti che vogliono pubblicizzare tramite il Giro la loro città che si propongo come tappa di transito, a patto di sistemare il percorso per non mandare in diretta nazionale il degrado che si trova generalmente nel Sud Italia.

Probabilmente, quest’anno, nessuno è stato in grado di dare quelle garanzie o nessun comune aveva denaro da investire per ‘sponsorizzarsi’ nel Giro D’Italia 2019 ed è per questo che praticamente tutto il Sud è rimasto fuori.

Secondo voi, la ciclica coincidenza di lavori e opere pubbliche accelerati, in concomitanza del passaggio del Giro era solo una casualità dettata dal fatto che gli organizzatori del Giro avessero scelto quel punto di passaggio?

Ebbene no, perchè ormai anche nel ciclismo le tappe vengono decise dagli sponsor e da chi è in grado di sborsare cifre per permettersi la “vetrina” del Giro d’Italia, altrimenti nulla.

In poche parole: Se ‘girano’ i soldi, si ‘gira’ l’Italia.

Filippo Folliero

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