Il ‘Lavoro’ dei Media: semplici bravate al Nord, atti criminali al Sud

Che i media italiani siano ormai palesemente schierati verso un’esaltazione del Nord e un continuo denigramento del Sud, lo sanno ormai anche i sassi (e se non ve ne siete accorti, fatevi delle domande).

Una disparità di trattamento che continua a crescere e a mutare negli anni. Oggi con i media arrivati al punto tale da far credere qualsiasi cosa, anche gli eventi meno drammatici vengono elevati a tragedie in pieno ‘stile meridionale’.

A partite dall’ambito sportivo e l’odio fomentato quotidianamente verso la città di Napoli, ai fatti di cronaca quotidiana. Non sto parlando di cose campate in aria, ma gli esempi sono lì e sono palesi.

L’ultimo caso in ordine di tempo, è la sfortunata vicenda di Davide Bifolco, ragazzo di Napoli rimasto ucciso da un colpo di pistola sparato da un carabiniere, in seguito a un rifiuto di fermarsi a un posto di blocco. Il ragazzo, 17 anni ancora da compiere, era in sella a un motorino con due suoi amici. Tralasciando inutili dettagli come l’alt non rispettato, il fatto di essere in 3 sul motorino (c’è chi ha fatto peggio), non si può perdere la vita a 16 anni in questo modo.

Un bambino in confronto al rappresentante dell forze dell’ordine e non parlatemi di proiettile esploso accidentalmente, perchè basti aver visto un film poliziesco per sapere che le pistole d’ordinanza hanno la sicura. Allora perchè estrarre la pistola? E perchè togliere la sicura? Soprattutto dopo che il ragazzo era già stato fermato e in procinto di essere ammanettato?

E quindi giù i media a puntare l’indice contro la criminalità del Sud, per difendere chi è al servizio di chi ci sta mandando al collasso e già questo dovrebbe aprirvi gli occhi. Vi riporto questi due casi analoghi, ma con epilogo ben diverso

TORINO – Il 26 aprile 2014, un torinese di 23 anni, con tasso alcolemico superiore al consentito non si è fermato all’Alt intimato dai carabinieri. Tra contromano ed incidenti sfiorati, convinto di aver seminato le due pattuglie che lo inseguivano, ha parcheggiato come se niente fosse la sua auto in piazza e si è seduto al tavolino di un bar con alcuni amici. Individuato dagli agenti ha ammesso di “aver fatto una bravata” ed è stato sottoposto all’alcool test dal quale è risultato positivo con un tasso superiore ad 1 g/l. Il giovane è stato quindi denunciato per guida in stato di ebbrezza, sanzionato per guida contromano e pericolosa con una decurtazione di 22 punti dalla patente. 

BOLOGNA – Il 13 gennaio 2014, un 13enne è stato sorpreso dai carabinieri alla guida di un’auto, tre mesi prima era scappato da una comunità per minori. Anche in questo caso il ragazzino, non ha rispettato l’alt ad un un posto di controllo dei carabinieri. Il minorenne è stato raggiunto e fermato in un parcheggio. L’autovettura è stata sequestrata e il “conducente” è stato riaccompagnato in comunità.

In entrambi i casi, l’essere fuggiti al posto di blocco viene descritto come un bravata, nonostante il primo fosse ubriaco e il secondo evaso da una comunità. Se un Torinese non si ferma all’alt dei carabinieri (al nord) e si becca una semplice denuncia, è una BRAVATA. Se un Napoletano (bambino) non si ferma all’alt dei carabinieri (a Napoli) e riceve una pallottola “accidentale” al cuore, è un CAMORRISTA che se la fa con i latitanti… Questa è l’italia…

I pregiudicati li abbiamo in parlamento che fanno le leggi e i presunti tali che i media (gestiti dagli stessi parlamentari) ci dipingono come feccia, non ancora maggiorenni muoiono per strada, in uno scenario creato da chi è lì e si diverte, mentre qui ci facciamo la guerra.

Invece di riempire la vostra Home di Facebook con stati e post per puntare il dito e schierarvi sull’argomento ‘trendy’ del momento senza neanche sapere, documentatevi prima. Come si dice, “Tutti gay col culo degli altri”, avrei voluto vedere se al posto di Davide ci fosse stato vostro figlio.

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