L’Olanda. Nazione famosa per i suoi canali, l’organizzazione e la qualità della vita, i tulipani e… la marijuana. Sì perché è dal 1972, dalla nascita del primo locale, il “Mellow Yellow”, il governo olandese ha cercato di tollerare l’utilizzo di cannabis, inserendola in una prospettiva non criminosa, ma bensì utile alla comunità.
È possibile infatti, acquistare marijuana e/o hashish di ottima qualità, senza incorrere in alcun rischio, in dei negozi specializzati chiamati “Coffee Shop”, togliendo così un enorme fetta di guadagno, al mercato nero della droga e rimpinguando le casse dello Stato (così come stanno facendo negli Stati Uniti).
Non siamo qui per giudicare chi fa uso di stupefacenti, ne tanto meno chi non lo fa, ma siamo sempre alla ricerca di nuovi punti di vista, su cui riflettere e prendere spunto, per cercare di comprendere degli approcci a dei temi così discussi, che sono completamente agli antipodi rispetto a quelli del nostro Bel Paese.
Nuovi spunti, che nascono osservando un’altra iniziativa, sempre olandese, che stavolta ci ha davvero sorpresi. Abbiamo scoperto un canale Youtube dal nome DrugsLab. Se qualcuno di voi conosce un po’ d’inglese, può facilmente intuire che si occupa di sostanze stupefacenti, ma lo fa in un modo completamente innovativo.
Il format è molto semplice: ad ogni video, due dei tre conduttori siedono dietro una scrivania, in uno studio che si presenta come un laboratorio di scienze universitarie. Uno di questi indossa una cintura per monitorare frequenza cardiaca e temperatura corporea e procede a sniffare, fumare, inghiottire o sorseggiare una sostanza legale o illegale a scelta, come richiesto dagli spettatori nei commenti, che scelgono chi e cosa deve assumere. L’altro, è il così detto “trip sitter”, che rimane sobrio e che interagisce con “la cavia”, al fine di mostrare al pubblico gli effetti della sostanza assunta.
Il tutto realizzato con la presenza di staff sanitario dietro le quinte e dosi controllate, in modo da testare le sostanze in totale sicurezza.
Il senso di tutto questo? Ha provato a spiegarlo, in una recente intervista ad un giornale olandese, l’ideatrice del format Jelle Klumpenaar:
“Vogliamo educare i giovani sulle droghe, rompendo i taboo. Non li stimoliamo ad usarle ma, attraverso l’informazione, cerchiamo di limitare i danni se scelgono di farlo. Li indirizziamo sulle cose da fare e da non fare e mostriamo gli effetti di determinati tipi di droghe, tutto nel nome della scienza e dell’educazione. “
Sicuramente la tolleranza in materia di droghe, che ha mostrato l’Olanda in questi anni, permette la realizzazione di questo format interamente sovvenzionato dal governo.
Il pubblico “di casa” rappresenta un quarto delle visualizzazioni, con Stati Uniti, Regno Unito, Russia e Germania che arrivano a circa un terzo, e numeri significativi che arrivano da altri paesi in Europa e nelle Americhe. Il canale ha collezionato oltre 700.000 iscritti in circa un anno, non male per uno show in lingua olandese (disponibile con sottotitoli in inglese).
Un successo che rispecchia la curiosità delle persone, specialmente i giovani, riguardo gli stupefacenti e i loro effetti.
A questo punto, come amiamo fare, passiamo la palla a voi: è corretta l’intenzione di DrugsLab, di rompere i taboo in questo modo, cercando di informare il più possibile i giovani, che possono incorrere in queste situazioni ed evitare così, danni collaterali dovuti al cattivo utilizzo delle droghe, oppure è meglio continuare a tenere lontano queste potenziali cattive condotte, per fare in modo che non baleni mai nella mente dei nostri figli-amici-familiari? Diteci la vostra.
Carmine Buccella