La Matassa è un tipo di pasta preparata dai paesi della valle del Sele, in particolare il paese specializzato nella preparazione è Caposele tanto che il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha certificato le Matasse di Caposele con il marchio PAT – Prodotto Agroalimentare Tradizionale –
- Cosa sono le Matasse?
Le Matasse sono un groviglio di pasta che è arrotolata e lavorata con le mani, importante per la lavorazione è la manualità arte appresa e tramandata di madre in figlia da generazioni.
- Origini e storie delle matasse
Ogni territorio, ogni paese ha una sua storia, sempre più spesso le tradizioni sono state importate dai conquistatori. Oggi la Matassa ha assunto una sua identità, eppure le sue origini non sono del territorio del Sele. Come ci insegna la storia non sempre la parola ricercata è quella giusta, con il tempo molti termini o suoni sono stati persi con il trascorrere dei secoli.
- La relazione fra le Matasse e gli Shëtridhlat una pasta Greca-Albanese
Gli Arbëreshë erano un popolo proveniente dall’Albania e dalla Grecia più precisamente della Morea e della Ciamuria. Si stabilirono in Italia all’inizio del 1400 quando il loro territorio fu terra di conquista da parte dell’Impero Bizantino. La colonizzazione ha plasmato uso e costumi, idioma, tradizioni arte e spesso anche la gastronomia. Nella cucina Arbëreshë esiste un piatto chiamato Shëtridhlat, una pasta che viene lavorata formando un lungo e sottile filo sulla mano come se fosse un gomitolo con un movimento rotatorio. Girando continuamente, il filo diventa ancora più sottile e lungo finché le Shëtridhlë non saranno pronte per essere spezzate sul tavolo prima della cottura in acqua bollente. Una volta pronte, sono solitamente condite con legumi quali ceci e fagioli, oppure verdure.
La relazione fra le Matasse e gli Shëtridhlat è molto plausibile. Piatto tipico tradizionale significa un prodotto riconducibili alla loro cosiddetta memoria storica, alla localizzazione geografica delle aree di produzioni, alla qualità della materia prima impiegata nella produzione, ed alle relative tecniche di preparazione, le matasse ora sono un piatto che rappresentano il territorio della valle del Sele anche se si può dire che è un piatto introdotto da un popolo che ha conquistato il sud circa cinque secoli fa, l’incontro tra elementi Greci, Bizantini e Arbëreshë con quelli Albanesi delle ultime ondate migratorie più recenti nel Novecento contaminando le nostre usanze culturali e gastronomiche.
La preparazione di questo tipo di pasta è tutt’oggi molto affascinate e si tramanda di generazione in generazione. In passato portava le donne a riunirsi per preparare questo gomitolo di pasta, ogni famiglia ha la propria usanza e tradizione chi usa condire con sugo di pomodori chi con legumi.
- La Ricetta delle Matasse o Shetridhlat
Ingredienti:
500 g di farina di grano tenero
500 g di farina di grano duro
1 uovo
Acqua q.b.
Olio extravergine, circa due cucchiai
Procedimento:
Impastate le farine con l’acqua tiepida aggiungendo un pochino di olio e sale. Fate l’impasto e lasciatelo riposare per circa trenta minuti. Trascorso il tempo, lavorate ancora un po’ l’impasto e create delle piccole pagnotta; con il coltello fate un taglio centrale e formate un cerchio come se fosse un grosso biscotto. Lavorando con tutte e due le mani, assottigliate il cerchio fino a produrre un filo lungo molto sottile che non si deve spezzare. Per riuscirci, bagnate ogni tanto le mani con acqua e olio. Con l’aiuto della farina, appoggiate il lungo e sottile filo sulla mano a mò di gomitolo. Usando tutte e due le mani, stringete i fili appoggiati sulla mano con un movimento rotatorio. Girando continuamente, il filo diventa sempre più sottile e lungo, quindi rigirate sulla mano ancora una volta, sempre come un gomitolo. Quando il filo è abbastanza sottile, le shëtridhlë sono pronte per essere buttate in acqua.
Per il condimento:
200 gr di Ceci
1 spicchio di Aglio
1 peperone dolce (consigliato piccante)
Prezzemolo
Olio extravergine
Fate soffriggere l’aglio, il prezzemolo, il peperoncino. Aggiungete i ceci con un mestolo di acqua di cottura. Intanto a parte mettete l’acqua per la pasta in una pentola grande e larga, aggiungete il sale, quando bolle spezzate la matassa delle Shëtridhle e calate nell’acqua. Quando saranno venute a galla due volte (si rigirano), colate conservando un po’ di acqua della pasta da aggiungere al sugo con i ceci facendo mantecare il tutto per alcuni minuti. Coprite con il coperchio la pentola e fate riposare qualche minuto: “la pasta si deve sposare col sugo”
Guarda QUI la complessa lavorazione della Matassa
- Curiosità sul popolo Arbëreshë
La Calabria è la regione con la maggiore presenza di comunità arbëreshe, alcune molto vicine fra loro, contando 58.425 persone che abitano in 33 paesi, suddivisi in 30 comuni e tre frazioni della regione, in particolare in provincia di Cosenza. Importanti comunità si trovano in Sicilia, 5 comuni, in particolare nell’area di Palermo, con 53.528 persone. La Puglia ha solo una piccola percentuale di arbëreshë, 4 comuni e 12.816 persone concentrate in provincia di Foggia, a Casalvecchio e Chieuti, in provincia di Taranto a San Marzano. Altre comunità albanesi si trovano in Molise, 13.877 persone, nei 4 comuni di Campomarino, Ururi, Montecilfone e Portocannone; in Basilicata, 8.132 persone, nei 5 comuni di San Paolo Albanese, San Costantino Albanese, Barile, Ginestra e Maschito. Altre comunità di italo-albanesi li troviamo in Campania, con 2.226 persone, e in Abruzzo, con 510 persone.
- In Basilicata esiste una pasta molto simile alle Matasse chiamata “le Manate”
Laura Piserchia