Eboli, il “Ciauliello” entra nei PAT: “Prodotti Agroalimentari Tradizionali Italiani”

Questa mattina presso il Comune di Eboli, è stato annunciato l’inserimento nell’elenco dei PAT (Prodotti Agroalimentari Tradizionali italiani) del Ciauliello.

Con il numero 498, la tipica minestra ebolitana che rappresenta un unicum nella tradizione culinaria locale e non solo, in quanto preparata con materia prima rigorosamente essiccata, si aggiunge ai 552 Prodotti Agroalimentari Tipici italiani, diventando a tutti gli effetti una pietanza caratterizzante dell’offerta gastronomica nazionale.

Pietanza di origini contadine, il Ciauliello racconta da sempre la storia del territorio. Veniva, infatti, consumato dai braccianti nella pausa del lavoro nei campi della Piana del Sele, nell’immancabile “scurzino” di pane cafone. Tramandato di madre in figlia, con il suo sapore “senza tempo”, esso trova posto tutt’ora sulle tavole delle famiglie ebolitane.

“In qualità di vicepresidente dell’ordine dei tecnologi alimentari Campania-Lazio ho seguito la parte istruttoria della richiesta di inserimento del Ciauliello nei Pat – ha dichiarato la dottoressa Maria Manuela Russoe ho creduto fin da subito nelle potenzialità di un prodotto che rappresenta in maniera indiscutibile l’essenza dei Pat, in quanto sintesi di storia e di cultura del territorio, oltre che di tipicità gastronomica”.

“Il Ciauliello, emblema della dieta mediterranea, come tutti i Pat italiani diventa finalmente espressione del patrimonio non solo culinario ma anche culturale del nostro Paese, famoso in tutto il mondo per le sue eccellenze gastronomiche”, commenta Anna Maria Nobile, referente per l’Asl Salerno del CriPat (centro di riferimento regionale per la sicurezza della ristorazione pubblica e collettiva e delle produzioni agroalimentari tradizionali).

“Con l’inserimento del nostro Ciauliello ebolitano tra i Prodotti Agroalimentari Tradizionali, la nostra città raggiunge un importante risultato, nell’ottica della valorizzazione della tradizione locale quale strumento di promozione territoriale – chiosa il sindaco di Eboli, Massimo Cariello -. La promozione di un territorio non può prescindere dalla salvaguardia delle tipicità gastronomiche e dei processi produttivi ad essi legate”

Un importante riconoscimento per un piatto che da sempre rappresenta in pieno la tradizione e la storia ebolitana.
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