Caso Ises, parlano gli ex soci e gli ex lavoratori: “Fermatevi tutti”

Un gruppo composto da ex soci ed ex lavoratori dell’ex cooperativa Ises ha protocollato questa mattina un esposto indirizzato al sindaco di Eboli, Massimo Cariello, al presidente del consiglio comunale Fausto Vecchio, ai consiglieri comunali e alle forze dell’ordine, chiedendo tramite 11 domande, spiegazioni in merito a tante nubi che ancora aleggiano sulle modalità con cui si è svolta la vicenda che ha portato al fallimento del centro di riabilitazione. I membri del gruppo, inoltre, hanno ben 5 mensilità di stipendi arretrati  e chiedono quali progetti sono in programma adesso per cercare di trovare una soluzione a tutta questa storia.

Di seguito riportiamo il testo integrale del documento protocollato:

 ISES: FERMATEVI TUTTI

Rappresentiamo un gruppo di ex soci ed ex lavoratori decisi a non guardare dall’altra parte, stufi di un andazzo politico ed istituzionale che si muove fuori legge. Le istituzioni, la gente, le autorità devono sapere. Se la nostra protesta servirà a smuovere ancora un pò le acque forse il progetto devastante, ideato prima da Cariello e da questi poi moltiplicato col nuovo corso amministrativo, sarà fermato in tempo. La giustizia è lenta ma arriva: intanto ci siamo noi. Nei prossimi giorni presenteremo nuovi esposti alla magistratura perchè noi abbiamo capito il gioco e non risparmieremo nessuno, dall’amministrazione all’Asl, dagli organi di verifica e controllo alla Regione Campania. A Palazzo Città, ad Eboli, si è insediata un’altra cricca affaristica che se ne frega dei lavoratori e dei ragazzi diversamente abili ancora in mano ad un gruppetto di nostri ex colleghi. Ci rivolgiamo anche ai giornalisti: fate sentire anche la nostra voce, ad Eboli sembrano esister disoccupati di Serie A e disoccupati di Serie B. Alle forze dell’ordine e a chiunque sia rimasto con un pò di cuore e cervello, chiediamo di insistere: lo sapete quanto noi come stanno le cose, perchè non intervenite? E’ in atto una truffa enorme sulla pelle dei lavoratori e soprattutto dei pazienti”

L’esposto continua con ben 11 domande che il gruppo di ex soci ed ex lavoratori rivolge ai destinatari, chiedendo risposte a domande mai ascoltate:

1) Perchè il sindaco di Eboli si interessa solo dei 40 sopravvissuti della ex Coop. Ises?

 2) Perchè non ci ha nemmeno degnati di un incontro quando abbiamo chiesto di essere ricevuti per discutere di soluzioni legittime?

 3) Perchè, invece, ha concesso agli altri tutto anche quando  non era possibile concedere?

 4) Perchè ha concesso una struttura nuova, dedicata ad attività sociali, realizzata con un finanziamento regionale, ad oggi a rischio revoca, mentre a noi non ha voluto nemmeno concedere un appuntamento?

 5) Perchè evita di verificare le reali condizioni sanitarie degli utenti trattenuti presso la Casa del Pellegrino, pur essendo lui la più alta autorità sanitaria della città?

 6) Perchè il Sindaco non si accerta che quegli utenti siano trattati secondo quanto prescrive la legge, secondo un piano terapeutico prescritto dagli organi dell’ASL, in base alla somministrazione di terapie specialistiche di cui i ragazzi hanno bisogno giornaliermente? Cosa danno da mangiare ai ragazzi, secondo quali indicazioni, con quali soldi comprano il cibo, chi gieli dà?

 7) Perchè esistono lavoratori che devono rispettare le leggi e altri che vengono tutelati dal Sindaco, fino al compimento di illegittimità alla luce del sole?

 8) Perchè c’è chi può ususfruire delle proprietà comunali senza pagare i conseguenti oneri (vedi fitto Casa del Pellegrino) mentre per noi non è stata nemmeno presa in considerazione una proposta razionale per tutelare onesti posti di lavoro?

 9) Perchè sono meritevoli di tutela del Sindaco solo i 40 sopravvissuti dell’ISES? Crede il Sindaco che gli altri si siano licenziati dalla vecchia cooperativa solo perchè non hanno bisogno di lavorare?

 10) Perchè il Sindaco copre una truffa colossale? Eppure sa bene che c’è un’indagine della Procura di Salerno che sta verificando tutte le magagne fino ad oggi realizzate per tenere in piedi una struttura per la qual l’ex presidente aveva chiesto la liquidazione coatta amministrativa con rinuncia alle controdeduzioni. Invece, con la sua apparente bonomia, Cariello si cointesta ipotesi di reato gravi, tutte a danno di pazienti e di noi lavoratori ed ex lavoratori.

 11) Da quando si è insediato il commissario liquidatore, abbiamo assistito solo a uno spreco delle poche risorse che ancora aveva l’ISES: oggi ci sono meno crediti rispetto a prima perchè la gestione commissariale, che dura da un tempo troppo lungo senza portare risultati, consuma risorse economiche che sarebbero potute servire per pagare qualche debito, pure una parte dei nostri stipendi arretrati”

Filippo Folliero

 

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