Agropoli, vicenda Moccia-Vessicchio: la figura femminile ne esce ridimensionata?

“Prego la regia di inquadrare l’assistente donna, che è una cosa inguardabile.”

L’ormai noto commento di Sergio Vessicchio, giornalista e telecronista della partita di calcio Agropoli-Sant’Agnello per l’emittente locale Canale Cinque tv, ha toccato non solo la diretta interessata, la guardalinee Annalisa Moccia, ma pone un grande interrogativo sulla figura femminile all’interno della società odierna.

“È uno schifo vedere le donne che vengono a fare gli arbitri in un campionato dove le società spendono centinaia di migliaia di euro, è una barzelletta della Federazione una cosa del genere”

La “colpa”, se così possiamo dire, della Moccia è semplicemente quella di essere una “donna”.

Ebbene sì, nella società contemporanea risulta spesso difficile per le donne essere assertive e riconoscere i propri diritti, bisogni, desideri. Essere assertivi significa essere in grado di esprimere i propri bisogni ed i propri sentimenti all’interno dello spazio condiviso delle relazioni, rispettando i bisogni ed i diritti degli altri. Significa essere capaci di
esprimere liberamente i propri punti di vista, senza sentirsi in dovere di compiacere gli altri a tutti i costi.

Ma ciò è davvero possibile per noi donne?

Viviamo purtroppo in una società in cui alle donne viene dato il compito doppiamente difficile di partecipare abilmente a questi giochi sociali. Siamo messe alla prova, per poi mai essere considerate alla stregua degli uomini in determinati ambiti, come quello calcistico. Lo stesso Vessicchio ribadisce che far arbitrare le donne nel calcio sia
sbagliato, per vari motivi, e che tutti gli “squallidi moralisti” debbano fare
una battaglia per farle “giocare insieme ai maschi”. Questa è la vera discriminazione. Ma Vessicchio, ahimè, non possiamo dire non abbia personalità ed intraprendenza.

Dal Cilento con furore il giornalista, nonché opinionista sportivo, ex arbitro
ma anche polemista, come si può ben notare, è balzato agli onori della
cronaca molte volte e sempre per polemiche riguardanti il Sud della Campania.

I PRECEDENTI – Già nel 2007, quando era componente del direttivo di Forza Italia di
Agropoli, aveva raccolto firme per dire no all’arrivo di Jovanotti che aveva
in programma un concerto nella città. Il motivo? ”Il cantante usa il suo ruolo per fare politica attiva”, queste le parole del Vessicchio.

Altra chicca ci riporta al 2006, quando da direttore del giornale locale “Il
cittadino”, condusse una dura campagna contro il turismo napoletano, paragonato alle invasioni turche. Così fu denunciato e condannato, con il comune di Napoli si costituì parte civile.

Ma, tornando alla vicenda di cui in principio, possiamo dire che la reazione dell’Ordine dei Giornalisti della Campania non si è fatta attendere ed il giornalista di Agropoli è stato sospeso dall’Ordine. Lo fa sapere il presidente Ottavio Lucarelli, il quale conclude aggiungendo che “ora su mio impulso scatta un ulteriore procedimento disciplinare per
recidiva”.

Che dire, giustizia è stata fatta, ma il problema di fondo resta. E’ così difficile per noi donne, ancora oggi, farci accettare nel mondo del lavoro senza pregiudizi e senza ignoranza? I fatti dimostrano di si.

SIATE TUTTE CENERENTOLA – Con rammarico e profonda tristezza, giorno dopo giorno, assistiamo ad episodi del genere, frutto di una società che ci ha forgiati a sua immagine e somiglianza. Sta alla donna ribellarsi, combattere, dire no. Quando Cenerentola, nel famoso cartone animato della Disney, disse no, accaddero fatti meravigliosi: la zucca mutò in carrozza, i topolini diventarono splendidi destrieri, gli stracci sporchi di cenere e consumati da un estenuante sacrificio si trasformarono in un abito magnifico e, per finire, le scarpette di cristallo.

Ecco ragazze, donne, mi rivolgo a voi, non abbiate paura di dire no, di farvi valere, di far ricredere il mondo “maschile” e “maschilista”, di far sentire la vostra presenza nella società. Siate tutte Cenerentola!

Questa storia ci ha fatto riflettere…che possa essere l’inizio di un nuovo mondo? A voi l’ardua sentenza.

Silvana Volpe

CHE DICI?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *