Alla riscoperta del nostro territorio – Craco, il paese fantasma (FOTO)

Continua il nostro viaggio, grazie alla collaborazione di Raffaele Ciaglia gestore di “Le nostre Bellezze Sconosciute” e sempre alla ricerca di luoghi della Provincia di Salerno e non solo a cui ridare lustro e visibilità, nel riscoprire le tante bellezze che la storia ha lasciato sul nostro territorio.

Oggi Raffaele ci porta a Craco, nella vicina Basilicata, in quello che è definito il “paese fantasma”, simile a Romagnano al Monte.

STORIA – Negli anni sessanta il centro storico si è svuotato a seguito di un’evacuazione che lo ha reso una vera e propria città fantasma. Tuttavia, questo fenomeno ha contribuito a rendere particolare l’abitato di Craco, che, per tale caratteristica, è diventato una meta turistica e un set cinematografico per vari film.

Le prime tracce delle origini di Craco sono alcune tombe, che risalgono all’VIII secolo a.C. Come altri centri vicini, è probabile che abbia offerto riparo ai coloni greci di Metaponto, quando questi si sono trasferiti in territorio collinare, forse per sfuggire alla malaria che imperversava nella pianura. Craco fu successivamente un insediamento bizantino. Nel X secolo monaci italo-bizantini iniziarono a sviluppare l’agricoltura della zona, favorendo l’aggregamento urbano nella regione.

La prima testimonianza del nome della città è del 1060, quando il territorio fu sottoposto all’autorità dell’arcivescovo Arnaldo di Tricarico, che chiamò il territorio Graculum, ovvero piccolo campo arato.

Come gran parte dei centri lucani, anche Craco non fu estranea al brigantaggio. Durante il decennio napoleonico, bande di briganti comandate da capimassa come Domenico “Rizzo” Taccone, Nicola “Pagnotta” Abalsamo e Gerardo “Scarola” Vota, sostenute dal governo borbonico in esilio, attaccarono Craco il 18 luglio 1807, depredando e uccidendo i notabili filofrancesi e dando libero sfogo a vendette personali.

L’ABBANDONO – A causa di una frana di vaste proporzioni, nel 1963 Craco iniziò a essere evacuata e parte degli abitanti si trasferì a valle, in località “Craco Peschiera”. Allora il centro contava quasi 2000 abitanti. La frana che ha obbligato la popolazione ad abbandonare le proprie case sembra essere stata provocata da lavori di infrastrutturazione, fogne e reti idriche, a servizio dell’abitato. Nel 1972 un’alluvione peggiorò ulteriormente la situazione, impedendo un’eventuale ripopolazione del centro storico e dopo il terremoto del 1980 Craco vecchia venne completamente abbandonata.

Nonostante questo esodo forzato, Craco è rimasta intatta, trasformandosi in un paese fantasma. Nel 2010, il borgo è entrato nella lista dei monumenti da salvaguardare redatta dalla World Monuments Fund.

Il comune, nella realizzazione di un piano di recupero del borgo, ha istituito, dalla primavera del 2011, un percorso di visita guidata, lungo un itinerario messo in sicurezza, che permette di percorrere il corso principale del paese, fino a giungere a quello che resta della vecchia piazza principale, sprofondata in seguito alla frana. Nel dicembre 2012, è stato inaugurato un nuovo itinerario, che permette di addentrarsi nel nucleo della città fantasma.

Filippo Folliero

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