Alla riscoperta del nostro territorio: la “Grotta dell’Angelo” risalente al IX secolo (FOTO)

Continua il nostro viaggio, grazie alla collaborazione di Raffaele Ciaglia gestore di “Le nostre Bellezze Sconosciute” e sempre alla ricerca di luoghi della Provincia di Salerno a cui ridare lustro e visibilità, nel riscoprire le tante bellezze che la storia ha lasciato sul nostro territorio.

Oggi torniamo ad Olevano sul Tusciano per portarvi nella Grotta di San Michele Arcangelo, o Grotta dell’Angelo, una cavità naturale situata sul versante occidentale del Monte Raione. La provincia di Salerno è costellata di grotte dedicate a San Michele, ma la zona di Olevano sul Tusciano è una tra le più caratteristiche in quanto sono state costruite nelle rientranze della roccia ben sette chiese.

STORIA – Risalgono tutte al IX secolo e molte di queste contengono degli affreschi stupendi. Il Santuario sorge nella parte settentrionale del “Locus Tuscianus”, un territorio dipendente amministrativamente da Salerno fino all’istituzione nell’XI sec. della signoria territoriale del “Castrum Olibani”. Le prime notizie relative al santuario risalgono al decennio compreso tra l’860 e l’870, quando in esso vi trovò rifugio il vescovo Pietro, incalzato dal principe longobardo di Salerno. Qualche anno più tardi, la grotta risultò essere tra le mete di pellegrinaggio inserite negli itinerari di Terrasanta, insieme alle tombe degli Apostoli a Roma e San Michele al Gargano, come attesta l’Itinerarium del monaco Franco Bernardo.

Arrivati alla metà del X secolo, il santuario entra a far parte, insieme al territorio del Castum Olibani, dei beni patrimoniali della Chiesa salernitana.

ASPETTO – La grotta presenta una particolarita’ forse unica: non si tratta di una caverna le cui pareti, lisciate o intonacate, sono state dipinte, ma di uno spazio entro il quale sono state realizzate delle architetture completamente indipendenti e che, rifiutando la protezione naturale offerta dalla volta, sono completate dalla loro copertura a tetto o a cupola. Contiene al suo interno una basilica e cinque cappelle, con numerosi e stupendi affreschi di stile bizantino.

COME ARRIVARCI – La grotta è a circa un’ora di cammino da Ariano, frazione di Olevano sul Tusciano. Da Ariano, bisogna risalire la vallata per la strada delle Dovindole, in una natura che conserva ancora un fascino primitivo, percorrendo una carrareccia e dopo un lungo tratto, piegando a destra per una mulattiera, sempre più aspra ed erta, si giunge ad un pianoro, all’altezza di circa 600m sul livello del mare, dove troviamo l’imboccatura della grande cavità naturale. La grotta è percorribile fino ad uno spiazzo oltre il quale, per un tratto di 15 minuti di cammino, si giunge alla parete di muratura che chiude l’area.

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Filippo Folliero

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