Battipaglia: notti amare al mercato, la delusione degli ambulanti

Tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare, dice l’eterno proverbio.

Forse, è di questo peccato che si è macchiata l’amministrazione Francese in questi tre anni di mandato, divincolandosi tra “faremo”, “diremo”, “interverremo”.

Prima di accusare di “negligenza politica” il direttivo comunale, però, si tenga presente che Battipaglia è una città reduce da un grave dissesto economico. Va recuperata dalle fondamenta e questo richiede impegno su più fronti, quindi, creando difficoltà di gestione. Inoltre, la necessità di recuperò potrebbe aver costretto a fare scelte impopolari in Residenza Comunale che magari, chissà, il tempo saprà dare ragione a chi sta operando.

Tuttavia, quest’amministrazione ha spesso dimostrato di parlare tanto, ascoltare a stento e se qualcosa la fa, i risultati sembrano avere poca rilevanza sul risanamento di un’intera città. Questo è un discorso dal carattere generale. Se si andasse nello specifico, tirando fuori dalla lista una a caso, il discorso cambia.

Per esempio, potremmo dire che tra il dire e il fare c’è di mezzo una lettera-comunicato pubblicata dall’Associazione Mercà che, la scorsa settimana, ha messo in imbarazzo gli organi di governo. Nel comunicato, circolato molto negli ultimi giorni, l’associazione metteva nero su bianco l’indifferenza totale di Palazzo di Città sull’evento Notte Bianche al Mercato, cominciato lo scorso 15 luglio.

I FATTI – Dopo l’ordinanza pubblicata dal Comune i primi giorni di luglio, in cui venivano autorizzato il cambio di orario del mercato rionale, il lunedì, da mattutino a serale, l’ente è piombato nel silenzio. Alle prime dell’evento la situazione era questa: nessuna transenna di confine; nessun agente di Polizia Municipale nelle prime ore di attività del mercato – si specifica che il servizio di vigilanza sia stato autorizzato dalle ore 18 in poi – la cui assenza ha permesso ad ambulanti esterni di occupare dei posti abusivamente causando disordini; mancanza di un servizio di fornitura di energia elettrica capace di coprire l’intera area senza rischi di sovraccarico che hanno di fatto causato diversi black-out, anche a causa delle
piogge sopraggiunte.

Quello della corrente elettrica, come ci racconta Nico Rio, presidente di Mercà e commerciante, è un incomodo che va avanti da diverso tempo. Sull’area persistono sette colonnine elettriche e dieci quadri elettrici non sufficienti per un mercato che raggiunge anche i 120 banchi. Da qui, per il mercato serale, è necessario l’intervento della Protezione Civile con un generatore di potenza superiore. Una richiesta fatta al Comune, più volte, negli anni – insieme a quella di ottimizzare le caditoie sostituendo i sifoni, affinché si debelli anche il problema del cattivo odore che spesso compromette il lavoro degli ambulanti, per dirne un’altra – ad oggi ancora non soddisfatta.

Altra delusione arriva dai documenti pubblicati sul sito del comune che riportano i fondi economici ricevuti da altre associazioni per eventi da loro organizzati, le cui richieste sono post-datate rispetto a quella dell’associazione Mercà, a cui furono negati per “mancanza” dei suddetti.

LE REAZIONI – Dal Palazzo di Città sono arrivate subito le risposte. Probabilmente, perché una lettera-comunicato come quella è stata vista come un attacco all’immagine. Quindi, previo articolo di annuncio sul da farsi, l’immediato intervento nel migliorare la situazione ha, infatti, portato per la terza serata – che si è svolta ieri, 29 luglio – nuove transenne, vigili nelle prime ore di  attività e corrente elettrica collegata (certo, con una prolunga che è andata in sovraccarico dopo cinque minuti e lasciando il cavo libero sull’asfalto, ma collegata).

Probabilmente, un intervento in buona fede. Eppure, il retrogusto sa un po’ di contentino.
Perché mettere a conoscenza pubblicamente la cittadinanza di scarsa attenzione da parte del governo comunale? Perché ci si sente offesi.

L’idea delle Notti Bianche al Mercato nasce per risollevare le sorti di un mercato rionale in declino. Un evento come questo serve a dimostrare all’amministrazione comunale che operando alcuni dei cambiamenti fondamentali (come una fascia oraria più attrattiva per l’utenza, un mercato al coperto o le tendostrutture per ripararsi dalle intemperie meteorologiche), il mercato crea un movimento economico di grossa portata, che fa bene all’economia della città e ai cittadini stessi.

COME SI ARRIVA ALL’OFFESA? – Quando l’amministrazione richiama l’associazione Mercà sul non aver richiesto un tavolo tecnico. E, invece, il tavolo tecnico è uno dei punti della richiesta protocollata per l’evento. Oppure, rispondendo alla lamentela sul mancato servizio dei vigili urbani nelle ore iniziali – evitando i disordini causati dagli abusivi – l’amministrazione fa notare che tutti gli ambulanti sarebbero meritevoli di multe per aver montato i banchi prima dell’orario di inizio del mercato serale. E, invece, sulla richiesta protocollata è specificato l’orario in cui l’area mercatale dovrebbe essere chiusa al traffico per permettere ai venditori di montare i banchi in tempo per l’inizio del mercato.

QUESTO COSA DIMOSTRA? – Che, molto probabilmente, l’autorizzazione è stata data senza nemmeno leggere la richiesta. Sembra legittimo pensare che questa è una faccenda che poco importa al direttivo. È vero che è stato un luglio arduo per l’amministrazione Francese, aggrovigliato tra le “alghe” e il rimpasto della giunta. Poi, a Battipaglia, se tra il dire e il fare c’è di mezzo il “suo” mare, allora è tutto dire.

Questo, però, è solo un’altra “calamità”.

Jessica Moscato

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