Sì è tenuto martedì 8 gennaio il primo tavolo con i vertici della Jindal Group al Ministero dello Sviluppo Economico; incontro che avrebbe dovuto dare tutte le spiegazioni e le soluzioni alla crisi forzata della Treofan Italy Battipaglia.
Purtroppo, da questo primo incontro non ne è venuto fuori nulla di concreto. Le risposte da parte della multinazionale indiana sono state approssimative e per nulla rassicuranti.
“Vi faremo sapere fra tre giorni”
Un “vi faremo sapere” rimandato tre giorni dopo, venerdì 11 gennaio, quando all’ultimo arrivato al fianco di Manfred Kaufmann (amministratore delegato Jindal) è stato dato l’ingrato compito di dichiararsi ancora impreparati. In video conferenza.
Nessun piano industriale, nemmeno per lo stabilimento di Terni. Le ultime notizie riportano il trasferimento di commesse dallo stabilimento abruzzese alla Jindal di Brindisi. Tutto fa pensare ad un’azione di mercato ben precisa: eliminare la concorrenza.
Azione di mercato ben precisa: eliminare la concorrenza
Spinti a camminare sul filo del rasoio, non ci sono solo gli operai battipagliesi. Questa frenata brusca potrebbe interessare tutta la Treofan Italy.
Sul caso è intervenuto anche il senatore Sergio Vaccaro (M5S), che rende nota, con un comunicato, la volontà della Sibur International – leader russa nella lavorazioni di polimeri, gomme sintetiche e idrocarburi – di prelevare la Treofan quando erano ancora attive le trattative di vendita.
Per ragioni non conosciute, quest’ultima è stata tagliata fuori.
Stanziati fondi statali per l’area Zes
Ciò che inasprisce gli animi è la totale indifferenza, se non addirittura mancanza di interesse a conoscere il lavoro della Treofan di Battipaglia.
Nessun esponente della Jindal ha mai visitato lo stabilimento prima del versamento di 500.000,00 euro per prelevarlo.
Inoltre, sembra che gli amministratori non siano nemmeno a conoscenza che la Treofan, sita un area di 200.000 metri quadri, rientri nelle Zes (Zone Economiche speciali) e che sono stati stanziati fondi statali d’investimento per attrezzature e migliorie alla produzione.
La delusione
Quando venerdì mattina si è concluso il secondo tavolo, gli operai della Treofan sono tornati avanti i cancelli con un’umiliazione in più da superare. In questo becero gioco tra industriali, i lavoratori non esistono: non sono persone, non hanno una vita, non meritano futuro; sono solo ingranaggi da sostituire o togliere di mezzo a piacimento.
Non mollano, però.
Il 19 gennaio è stato indetto uno sciopero generale a cui sono invitati tutti a presentarsi e dare un forte messaggio di resistenza. Mancano dieci giorni al terzo tavolo che segnerà le sorti dello stabilimento di Battipaglia e che, probabilmente, vedrà coinvolti anche i lavoratori di Terni.
La lotta ora non riguarda soltanto loro, non riguarda solo gli operai della Treofan Italy, è una lotta di tutti: è in gioco il futuro di centinaia di operai, di centinaia di famiglie, delle opportunità di lavoro sul territorio salernitano.
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Jessica Moscato