Campania, arriva l’esercito. La sconfitta della democrazia e quel senso di ‘comunità’ che non ci appartiene

Con l’annuncio in questi giorni da parte del governatore della Campania Vincenzo De Luca, che ha ottenuto dal presidente del consiglio Giuseppe Conte la possibilità di schierare l’esercito nella Regione da lui guidata, è doveroso fare una riflessione su come si è arrivati a questo tipo di decisione.

Di certo nessuno un mese fa immaginava di poterci ritrovare in una situazione del genere, chiusi in casa, pochi momenti di libertà per prendere aria (per chi è fortunato ad avere balconi spaziosi), la riscoperta di vecchi e nuovi hobby e la cura personale che va a farsi benedire.

Quando finirà tutto ciò non lo sappiamo, non possiamo pronosticarlo, l’unica cosa che ci è stata chiesta di fare è quella di RESTARE A CASA. Un concetto semplice, che anche un bambino sarebbe in grado di recepire ma a quanto pare non tutto il popolo italiano è cresciuto abbastanza da rendersene conto, soprattutto in Campania.

IL SENSO DI COMUNITA’ CHE VIENE MENO – Infatti, la nostra Regione sta diventando simbolo dell’egoismo e dell’ignoranza italiana, dove si mette davanti il mero interesse personale del “io devo uscire” piuttosto che pensare “sto a casa e faccio il mio dovere per la comunità”.

E pure ci hanno chiesto di fare quello che abbiamo sempre sognato: dormire, mangiare, dedicarci alle nostre passioni e lavorare a casa (per chi lo fa). Noi, invece, non siamo capaci neanche di rispettare queste regole basilari e amiamo piuttosto puntare il dito contro questo e contro quello, dall’alto della nostra presunta conoscenza di come vanno le cose. Critichiamo De Luca per le sue scelte, critichiamo il Governo per come agisce, critichiamo il vicino perchè canta, critichiamo il collega perchè ha fatto questo e non quello, il politico che fa notare gli errori dell’avversario per farsi quasi “salvatore in Terra” della minaccia Coronavirus, in una gara (a parole) a chi ha “più a cuore la sua comunità”.

Insomma è tutto un criticare nella ricerca spasmodica di affermare il proprio “IO” in un contesto sociale che (grazie al Covid-19) ha raschiato e continuato a scavare il fondo che già aveva toccato.

Chi sei TU per mettere i tuoi interessi dinanzi a quelli di migliaia di persone che nella tua comunità stanno rinunciando alla loro vita di sempre per avere salva la propria salute? Chi sei TU per poterti permettere di ignorare tutto ciò che ti viene chiesto perchè non sai stare a casa, quando è la cosa che vorresti fare tutti i giorni?

Probabilmente sei solo un cog****e che non si rende conto della realtà in cui si trova e per questo sarà costretto a scontrarsi bruscamente con la stessa realtà che ignora, vendendosi parare dinanzi da un giorno all’altro uomini in divisa, armati e pronti a far rispettare quella legge che per puro egoismo non sei stato capace di seguire svolgendo semplicemente il tuo ruolo in armonia con la comunità.

Per questo la democrazia ha fallito, perchè le misure drastiche, la violenza (psicologica o fisica) si usa con chi non capisce, con chi non vuole imparare, con chi non sa vivere.

E quindi continuate così, in modo da prepararvi al meglio ad un clima che sarà ospitale solo nelle temperature stagionali.

In democrazia (demos, popolo; kratos, potere; dovremmo imparare a leggere l’origine delle parole per capirne la portata) il popolo si riappropria della propria sovranità e la esercita seguendo strade pacifiche e guidate dal cervello e non dalla forza. 

L’esercito è l’esatto opposto, il contrario più totale della democrazia. Essa è depositaria della violenza più bruta, che cancella ogni ratio e dove prevale solo l’arroganza e il ferro, gli strumenti utili contro l’ignoranza e la strafottenza.

Filippo Folliero

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