Eboli: secondo incontro del progetto per la vita indipendente MyLife (FOTOGALLERY)

Dopo la presentazione a Campagna lo scorso 2 Febbraio, si è tenuto la sera di Lunedì 19, al Centro per l’impiego di Eboli, il secondo – e ultimo – incontro informativo del progetto per la vita indipendente MyLife.

Tanti gli argomenti messi in campo dai presenti, tra cui: il Sindaco Massimo Cariello, il dirigente del Piano di Zona dell’ambito S3 (ex S5) Giovanni Russo, il Disability Manager del Comune di Eboli Generoso Di Benedetto e i rappresentanti dell’Associazione Bambini Cerebrolesi “ABC Sardegna” Marco Espa e Francesca Palmas.

Questi ultimi hanno mostrato ai partecipanti all’incontro – dati alla mano – che il modello adottato dalla Regione Sardegna, riguardante l’approvazione delle Linee Guida per i piani personalizzati delle persone con gravi disabilità, come da Legge 162/98 , dopo numerosissime battaglie, dal 2000 ad oggi, è realtà ed è diventato un modello da seguire per tutte le regioni d’Italia.

Nello specifico la normativa tratterebbe l’attuazione di piani co-progettati da istituzioni e utenti che finalmente entrerebbero in gioco attivamente nelle decisioni riguardanti i percorsi di vita indipendente dei propri cari. La possibilità di scegliere gli operatori con cui collaborare e interagire e l’obbligo di rendicontazione di tutta la spesa elargita (con un massimale di 14.000€ annui), fa risparmiare denaro, evita fraintendimenti tra fruitori e istituzioni, e genera indotto abbattendo l’ombra del lavoro nero. Tanti i casi d’eccellenza mostrati da ABC Sardegna, a testimonianza che il “modello Sardegna” funziona eccome!

Metodologie d’intervento che, almeno in forma base, sono state riprese già all’insediamento dell’attuale amministrazione: infatti sia il Sindaco Cariello che il Dirigente del Piano di Zona Giovanni Russo, coadiuvati dal Disability Manager, ci hanno tenuto a sottolineare le nuove linee d’intervento tracciate dalle istituzioni, in contrasto con l’assistenzialismo “selvaggio” fin ora adottato dalle precedenti gestioni, dove si verificavano assegnazioni univoche di ore di assistenza da mettere a disposizione dell’utenza, senza tener conto della varietà delle problematiche – e degli utenti stessi – e della conseguente e paradossale disparità di trattamento, tra i vari casi.

Alcuni scatti della serata:

Il progetto MyLife in collaborazione con le istituzioni locali e con gli enti del Terzo Settore,  intende ispirarsi proprio a queste nuove dinamiche di socialità, come il modello Sardegna o numerose altre realtà, ribaltando il significato della parola “assistenza” e ridare dignità per chi combatte tutti i giorni, con il solo fine ultimo di ritagliarsi uno spazio in questo mondo. Per la vita indipendente.

[LINK per ulteriori info e primo incontro]

 

 

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