Estate 2020 e Covid-19, la grande incognita per la stagione balneare: “Ce la faremo?” (FOTO)

In coda alle direttive nazionali per l’apertura degli stabilimenti balneari dal 18 maggio, il Governatore della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha firmato l’Ordinanza n° 50 del 22 maggio 2020 dando il via ad un’estate in convivenza con il virus SARS-CoV-2, “teoricamente” in perdita ancor prima della partenza. Si può, quindi, tirare già le somme?

Troppo presto far previsioni, anche se la stagione balneare è già in netto ritardo. Nonostante l’autorizzazione allo start deciso la notte prima per il giorno dopo, molti dei gestori degli stabilimenti campani non hanno perso tempo e hanno provveduto a riorganizzare e mettere in sicurezza le infrastrutture secondo le nuove direttive anti-diffusione SARS CoV2.

Noi de L’Angolo di Phil abbiamo incontrato i gestori di alcuni impianti balneari del salernitano per farci raccontare la nuova faccia di un’estate insolita.

Distanziamento e riorganizzazione degli impianti balneari: “Punteremo sulla qualità!”

Ben informati da settimane sul distanziamento sociale e l’obbligo della mascherina nei luoghi pubblici, conosciamo anche le direttive generali da rispettare sulle spiagge sia da parte del cliente che del gestore.

Dalla segnaletica di distanziamento all’utilizzo degli erogatori di gel disinfettante mani, dai plexiglass apposti sui banchi per l’info cliente alla rilevazione della temperatura corporea, e così via.

Anche se nell’ordinanza nazionale si parla di posizionare un ombrellone ogni dieci metri quadrati, molti hanno aumentato la metratura per rendere più confortevole anche il distanziamento.

Abbiamo diviso il lido in due settori: uno per gli stagionali ed uno per i giornalieri. Per questi ultimi, sarà possibile accedere alla spiaggia solo con prenotazione anticipitata”, ci spiega Renato Bodini del Lido La Bussola.

“Preferiamo puntare sulla qualità”, questa la posizione di tutti i gestori dei lidi.

Cosa dobbiamo aspettarci quest’anno sulle spiagge?

Come ci ha spiegato Bruno Dati, Lido El Sombrero, “poco cambia rispetto agli adempimenti per la sicurezza sui luoghi di lavoro e per gli utenti”.

Le disposizioni obbligatorie in materia di Covid19 sono in aggiunta alla normativa vigente sui manuali di sicurezza sul lavoro.

“Oltre al distanziamento degli ombrelloni e la messa l’utilizzo dei dispositivi di protezione per il personale e i clienti – spiega Dati -, ci sarà un’ulteriore attenzione sul controllo e la tracciabilità degli alimenti, in quanto, tra i nostri servizi al cliente abbiamo la tavola calda”.

Aumentano i costi per la sanificazione dei luoghi, come racconta Nunzio Adduono, Made in Italy Beach, “per l’uso di prodotti specifici con l’utilizzo di pompe a getto. Questa è l’unica differenza nella pulizia della struttura che già effettuavamo prima.

Ma, sinceramente – continua Adduono-, sono queste direttive contrastanti tra di loro che ci creano dubbi. Come far rispettare il distanziamento di un metro tra clienti che sono venuti insieme in auto, per fare un esempio”.

Dello stesso parere è Alessandro Falivene, del Lido Riviera Spineta, che si pone anche un’altra domanda. “Secondo l’ordinanza, io sono obbligato a registrare tutti i clienti che vengono sul mio stabilimento. Nel frattempo, la battigia resta spazio. Quindi, come devo comportarmi con il passante che arriva dal basso sul mio stabilimento?. 

Paura e perdite, alcuni effetti delle normative: “Tranquilli, il bagnino c’è!”

Se da una parte c’è l’impegno dei gestori ad adeguarsi alla nuova crisi che ha colpito l’intera nazione, dall’altra ci sono molte persone, soprattutto gli anziani, che hanno paura di uscire.

“Quest’estate è un enorme punto interrogativo – dice Bruno Dati -. Per ora abbiamo avuto un calo tra ombrelloni, personale e prenotazioni stagionali quasi del 50% e siamo anche in ritardo. In parte, la colpa è della cattiva informazione che fa la televisione. È terrorismo mediatico!.

Televisione e social network sono i maggiori canali di comunicazione su cui viaggiano ogni giorni un numero indefinito di notizie, aggiornamenti, opinioni e riflessioni sul Covid 19, dalle quali gran parte della popolazione mondiale si informa.

“Mi è capitato un cliente che voleva assicurarsi che ci fosse il bagnino, perché nel programma di Barbara D’Urso dicevano che ci sarebbe stato solo il cane da salvataggio – ci racconta Alessandro Falivene, del Lido Spineta -. Tranquilli, il bagnino c’è!“.

Gli impianti come il Lido Riviera Spineta ed il Made in Italy Beach – quest’ultimo ha acquisito altri 4000 m2 di spiaggia – non hanno avuto molte difficoltà nella riorganizzazione degli spazi e della messa in sicurezza anche grazie alla disposizione di un’ampia spiaggia su cui poter lavorare.

Per il lido Riviera Spineta che valuta l’aggiunta del servizio di delivery sotto l’ombrellone, il Made in Italy Beach si prepara con il servizio di prenotazione tramite app per smaltire le prenotazioni e le registrazioni dei clienti e all’stallazione di tornelli con badge per l’ingresso degli stagionali, al fine di evitare gli assebramenti all’ingresso o nelle aree di ristorazione.

Stesso discorso anche per il Lido El Sombrero, che dispone della piscina ad uso esclusivo dei suoi clienti, ma lo stesso Dati non nasconde le sue perplessità: “La mia struttura mi ha permesso comunque di poter aprire, ma che ne sarà degli stabilimenti che hanno uno spazio a disposizione più piccolo?”.

Aperitivi sulla spiaggia, aree gioco e colonie estive: “un tasto dolente”

Se per alcune strutture è stato necessario, a causa della riduzione degli ombrelloni, rivedere le risorse, altre hanno preferito cogliere questa occasione per reinventarsi.

Con Nunzio Adduono abbiamo parlato della sospensione degli aperitivi sulla spiaggia, una delle attività estive che attira clienti, soprattutto i giovani, e che rende ancora attrattivo il litorale salernitano.

“Questo è un tasto dolente – spiega Adduono – gli aperitivi sono sospesi per evitare assembramenti, ma non ci siamo scoraggiati. Vista la situazione, abbiamo deciso di puntare a cene spettacolo con postazioni e servizio al tavolo – continua Adduono -; c’è già stato un evento, una sorta di prova tecnica, e la gente ha risposto bene. Siamo fiduciosi!”.

In attesa della riapertura delle aree dedicate allo sport, Adduono informa che anche in quel caso “sarà necessario prenotarsi per accedere ed usufruire delle aree sportive”.

“Sarà l’anno zero da cui ripartire da un punto di vista lavorativo”, dichiara Bodini.

Ma le direttive vigenti per contrastare il Covid 19, oltre i gestori degli impianti balneari, toccano anche le famiglie con bambini, messe in difficoltà dal disservizio delle colonie estive e delle aree gioco per bambini.

Estate in convivenza con il Covid19: unica problematica o solo la “ciliegina sulla torta”?

L’emergenza coronavirus ha costretto tutti ad adeguardi a nuove norme per difenderci da un contagio galoppante. Lo vediamo tutti i giorni soprattutto nei luoghi per noi familiari.

Oggi cambia anche il modo di andare al mare, ma per i battipagliesi non è certo una novità.

Non solo la stagione balneare è in ritardo, ma anche il totobalneabilità delle nostre acque.

Non sappiamo con certezza se le normative anti-diffusione SARS-Cov-2 abbiano influito sul lavoro degli operatori dell’ARPAC – causando, quindi, i rallentamenti sulle analisi -, ma questo virus sembra aver più la forma di una ciliegina sulla torta.

Ne abbiamo parlato con Renato Bodini, lido La Bussola.

“Sono nel settore da almeno 30 anni e nulla è cambiato – ci racconta Renato – Ogni anno vediamo pubblicare su un giornale che per le nostre acque c’è il divieto di balneazione, poi se ne lavano le mani mentre, nel frattempo, hanno creato un danno d’immagine“.

Come ha evidenziato Bodini, negli ultimi tre anni il problema si è ristretto a pochi giorni in particolare, nel periodo tra da fine luglio al il 15 agosto.

“In quei giorni il mare è una pattumiera a cielo aperto. Non c’è pulizia dei canali, ci sono tanti incivili – continua Renato -. Una volta trovammo in acqua materiale ospedaliero, ma non credo che un ospedale arrivi a riversare in mare i suoi rifiuti”.

Anche se l’intervento dell’amministrazione Francese sul depuratore ha contribuito ad un leggero miglioramento nella pulizia delle acque di scarico, Renato Bodini prende in considerazione un altro aspetto.

“Si parlava di realizzare la Rimini del Sud, ma dobbiamo partire partire dalle infrastrutture. Noi gestori siamo costretti a spendere tanti soldi per rendere i nostri stabilimenti quanto più carini e cofortevoli proprio per ottemperare ad una carenza balneare”.

Mentre, in merito al flusso di cittadini di Battipaglia e delle zone limitrofe che nei fine settimana raggiunge località balneari nel Cilento dice: “a Marina di Camerota trovi strutture vicino al fatiscente, dove paghi il triplo, ma la natura lì aiuta tanto. Noi siamo costretti a fare salti mortali per dare più servizi al cliente e per cercare di non far pesare la mancata possibilità di fare un bagno“.

Amministrazione dopo amministrazione, crisi politica compresa, non esiste ancora un piano per la riqualificazione della litoranea di Battipaglia.

“Siamo tutti stanchi e demotivati. Capiamo il problema del dissesto finanziario, però non vediamo nemmeno un progetto, che sia a breve o lungo termine, da cui partire. Le istituzioni non ci danno alcuna speranza”, conclude.

Previsioni per l’estate 2020: “Ce la faremo?”

L’estate in arrivo sarà la stagione più difficile di questo 2020, duramente colpito dalla pandemia. Il settore turistico e tutto il suo indotto, uno degli ingranaggi principali del motore che alimenta l’economia italiana, ne fa le spese ogni giorno che passa.

La voglia di reinventarsi e di saper sfruttare ogni occasione, anche la più negativa, è quello che si percepisce dalle parole delle persone che abbiamo intervistato.

“La gente, adesso, sa come comportarsi, si spera nel buonsenso di tutti – ci dice, invece, Alessandro Falivene -. Magari recuperiamo un po’ di senso civico che prima non c’era”.

Poi, ci confida: “Io la definisco una situazione tragicomica. Ci scoraggia, ma manteniamo un atteggiamento positivo. Infondo, siamo gente di mare. Non possiamo stare senza.”

Jessica Moscato

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