Pontecagnano, questione “Eco-distretto”. Piano approvato ma situazione ancora poco chiara

Da diverso tempo ormai la questione “eco-distretto” anima e allo stesso tempo divide i cittadini di Pontecagnano Faiano.

In molti sono preoccupati per le conseguenze che potrà apportare alla salute pubblica, qualcuno invece si affida alle rassicurazioni del sindaco Giuseppe Lanzara, che se ne fa promotore, e della parola di Legambiente, inizialmente a favore della realizzazione dell’impianto, seppur con alcuni accorgimenti. In generale la tematica resta ancora abbastanza confusa, con la maggior parte dei cittadini che non riescono ancora a capire se questa sia la soluzione giusta o meno per la propria città.

Certo è che negli ultimi anni se ne è discusso davvero tanto e non sono stati pochi gli eventi e le manifestazioni che i comitati, in particolare “TutelAmbiente”, hanno organizzato al fine di mostrare la loro totale e convinta opposizione. La nostra intenzione ora è quella di ripercorrere insieme sommariamente tutte le tappe che si sono susseguite in merito alla questione, dal principio fino ad oggi.

IN PRINCIPIO – L’impianto di compostaggio che dovrebbe sorgere a Pontecagnano Faiano, così come concordato a seguito della costruzione dell’eco distretto tra i comuni di Pontecagnano a Giffoni Valle Piana,  la cui funzione sarebbe quella di trattare e smaltire i rifiuti organici della nostra città, è un progetto approvato nel non così tanto lontano 2016 dalla giunta dell’ex sindaco Ernesto Sica. Il progetto è stato ripreso poi dal sindaco in carica Giuseppe Lanzara, il quale ha acconsentito alla richiesta dell’opposizione di effettuare una Valutazione di Impianto Ambientale (VIA).

Nella questione è naturalmente intervenuta anche Legambiente, schierandosi inizialmente a favore della realizzazione, ma con una serie di accorgimenti e controlli. Nel luglio 2019 la direttrice di Legambiente Campania, Francesca Ferro, aveva espresso la sua posizione con un collega definendo lo slancio verso gli impianti “necessario per una regione come la nostra che non è capace, e ne paga le conseguenze, di chiudere il ciclo dei rifiuti” e sottolineando che gli impianti di ultima generazione risultano utili anche
perché in grado di trasformare appunto i rifiuti organici in biogas e biometano.

Fondamentale è ovviamente, sottolineava sempre la Ferro, che l’amministrazione comunale sia trasparente e coinvolga i cittadini nelle scelte, al fine di evitare dubbi e mancanza di fiducia.

SITUAZIONE ANCORA OGGI POCO CHIARA – Nell’ultimo periodo però, sembra che questo coinvolgimento di tutte le componenti della comunità sia venuto a mancare. Ciò che l’opposizione, i comitati e, ad oggi, perfino Legambiente condannano è proprio la
mancanza di confronto, oltre che la decisione di approvare il piano di fattibilità nel bel mezzo della pandemia, a pochi giorni di distanza dal Natale, lasciando ancora dubbi irrisolti.

I punti che vengono definiti poco chiari non sono pochi e la sollecitazione all’attenzione del sindaco è costante. Uno degli esponenti politici dell’opposizione, Francesco Pastore, ci ha parlato chiaramente della sua idea a riguardo: “La questione è delicata e la nostra intenzione non è quella di far battaglia a priori, ciò che chiediamo è semplicemente maggiore trasparenza e coinvolgimento in merito ad una decisione che marcherà la nostra città e avrà ripercussioni importanti a distanza di anni sulle future generazioni”

Il 4 gennaio scorso il circolo di Legambiente “Occhi Verdi” ha indirizzato al sindaco una nota attraverso la quale sollecitava il primo cittadino per ottenere un chiarimento su 4 punti importanti riguardanti la città di Pontecagnano Faiano, tra cui l’eco-distretto.

“Se perfino Legambiente da sempre sostenitrice del progetto, si mostra ora perplessa e solleva dubbi allora c’è qualcosa che non va. Le mancate risposte – ribadisce Pastore – non fanno altro che alimentare, poi, questi dubbi. Quale ente si occuperà della gestione di questa serie di impianti che verranno realizzati? Perché costruire un impianto di compostaggio dalla capienza 10 volte maggiore di quella necessaria per il nostro comune? Inoltre, quanti e quali altri comuni smaltiranno sul nostro territorio i rifiuti?”

A queste domande ancora non è stata data una risposta chiara e una decisione così importante per il futuro della città di Pontecagnano Faiano, reclama l’opposizione, non può essere presa in questo modo.

“Sarebbe poi opportuno convocare le opposizioni, i comitati e le associazioni – conclude Pastore – per aprire un confronto e sciogliere ogni dubbio, cosa che chiediamo da tempo”

La questione quindi rimane in sospeso, nonostante però il piano di realizzazione dell’impianto sia stato approvato.

Anna Spagnuolo

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