Pontecagnano: prende il via il percorso verso il Referendum Consultivo sull’Eco-distretto

Quando timidamente qualche mese fa qualcuno iniziò a parlare di referendum il progetto Ecodistretto sembrava una cosa concreta e assolutamente palpabile. Come se da un giorno all’altro la città di Pontecagnano si sarebbe dovuta far carico di un impianto industriale per il trattamento della frazione umida organica, inaugurando di fatto una nuova stagione di impiantistica per il trattamento dei rifiuti. Non è così, il percorso amministrativo è ancora all’inizio.

Sebbene infatti a Pontecagnano Faiano si fosse da decenni abituati al peso odorigeno  di una serie di impianti collocati ai limiti del nostro territorio comunale come il sito di trasferenza di Sardone – Comune di Giffoni Valle Piana o Il sito di stoccaggio di Ostaglio – Comune di Salerno; nessuno era ancora mai riuscito a portare nel nostro territorio di competenza, un impianto per il trattamento dei rifiuti.

Il giovane Sindaco Giuseppe Lanzara ha, a Marzo 2019, lanciato la sfida firmando un protocollo d’intesa con l’omologo di Giffoni Valle Piana, concordando la nascita di uno spazio tra i due comuni per la gestione ed il trattamento dei rifiuti sia umidi che per la frazione secca (cartone, plastica, RAEE).

Se è vero come è vero che La prima volta fa sempre male (CCCP – Per me lo so 1987) qualche cittadino intimorito dal potenziale addio alla verginità comunale, ha pronunciato quella fatidica parola: REFERENDUM. Come tutte le cose che prevedono un percorso di coinvolgimento reale, ha poi girato questa parola, nei discorsi da bar, nelle argomentazioni degli scettici all’impiantistica industriale, passando per i timori delle associazioni di categoria (vedi Coldiretti e Confagricoltura). Qualcuno magari seppur d’accordo all’idea di “responsabilizzare” Pontecagnano al trattamento della frazione umida, ha poi pensato che fosse ugualmente apprezzabile puntare a condividere una scelta così importante con tutta la comunità.

Allora REFERENDUM!? Ma cos’è?

Il Referendum è uno strumento, un qualcosa di pensato per sentire i cittadini prima di prendere un impegno che ineluttabilmente li travolge. Quindi una forma preventiva in questo caso, fatto prima della realizzazione della temuta (da alcuni) opera. Istituto di partecipazione popolare, può essere di tipo consultivo o abrogativo ed è disciplinato e dallo statuto Comunale (ART. 30) e da un apposito Regolamento Comunale che ne definisce più nello specifico i contorni pratici. La fonte di tutto è il Testo Unico delle leggi sull’ordinamento degli Enti Locali ( D.Lgs n.267 del 2000) comunemente chiamato T.U.E.L., legge dello Stato che stabilisce i principi e le disposizioni in materia di ordinamento degli enti locali. All’art. 8 il Testo Unico recita :

comma 3. Nello statuto devono essere previste forme di consultazione della popolazione nonché procedure per l’ammissione di istanze, petizioni e proposte di cittadini singoli o associati dirette a promuovere interventi per la migliore tutela di interessi collettivi e devono essere, altresì, determinate le garanzie per il loro tempestivo esame. Possono essere, altresì, previsti referendum anche su richiesta di un adeguato numero di cittadini.

Comma 4. Le consultazioni e i referendum di cui al presente articolo devono riguardare materie di esclusiva competenza locale e non possono avere luogo in coincidenza con operazioni elettorali provinciali, comunali e circoscrizionali.

A che punto siamo a Pontecagnano Faiano?

Sono pervenute alla data 30 Ottobre le comunicazioni di 5 diversi consiglieri comunali all’attenzione del Sindaco. Tutta la minoranza consiliare ha di fatto comunicato come previsto dall’art. 14 della legge n. 53 del 1990 così come modificata all’art. 4 della Legge n. 120 del 1999, la propria disponibilità all’autenticazione delle firme.

Secondo il Regolamento Comunale infatti serve inizialmente la costituzione di un Comitato promotore composto 5 cittadini con la sottoscrizione di 50 persone (compresi i 5 componenti) iscritte nelle liste elettorali del Comune. Il comitato nomina tra i suoi componenti un coordinatore, che ne esercita la rappresentanza.

Una volta organizzato il comitato ed individuato il quesito lo si sottopone al Sindaco. Parte poi un percorso che coinvolge la Commissione dei Capigruppo Consiliari, che convocata dal Presidente del Consiglio Comunale entro dieci giorni, si pronuncia sull’ammissibilità del quesito proposto. Il Segretario Generale il Dott. Domenico Gelormini può essere investito per un parere sulla questione.

Da quel momento, ritenuto ammissibile il quesito si parte con la raccolta firme, in misura non inferiore ad 1/10 degli iscritti nelle liste elettorali del Comune in un tempo di 60 giorni dal momento della comunicazione di ammissibilità del referendum (circa 2500 firme da autenticare per stare sereni). Quindi un passo importante questa della dichiarazione di disponibilità dei consiglieri che vogliono e devono iniziare ad autenticare le prime 50 firme per la costituzione del Comitato dei promotori.

Le dichiarazioni dei consiglieri :

Anche nelle file della maggioranza il Consigliere del PSI Raffaele Silvestri si è dichiarato disponibile a dare un supporto per l’autentica delle firme. Anche se Silvestri è in linea con l’amministrazione rispetto all’idea di Ecodistretto, ha intelligentemente capito l’importanza di una partecipazione genuina dei cittadini.

“ Sono a disposizione dei cittadini”

Ernesto Sica (Lega) “Il referendum è il vero strumento di partecipazione e di democrazie partecipato il sindaco avrà l’obbligo morale politico amministrativo di prendere atto del risultato. Noi saremo impegnati in una campagna referendaria all’insegna della chiarezza amministrativa e della difesa della nostra identità”

Giovanni Francesco Ferro (Moderati- Forza Italia) “È giusto che questa scelta così importante venga valutata e decisa dall’intera popolazione. La democrazia è un bellissimo strumento da mettere in campo”

Angelo Mazza (Movimento Libero) “La disponibilità all’autenticazione delle firme viene data per dar forza ai cittadini con uno strumento: il referendum. Permettere ai cittadini di decidere quello che deve essere del nostro territorio. L’autenticazione delle firme per un referendum consultivo che metta a centro i cittadini, perché ci sono delle scelte alternative che possono essere messe in campo”.

Francesco Pastore (Moderati- Forza Italia): “ La nostra disponibilità all’autentica delle firme è per rafforzare un percorso di partecipazione reale dei cittadini alla cosa pubblica, soprattutto su una scelta così importante che non era presente in nessuno dei programmi elettorali che si è presentato alla città. Referendum vera forma di partecipazione”

Matteo Zoccoli 

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