Tradizioni & Curiosità: Perchè le guardie svizzere proteggono il Papa e come ci si diventa?

Il primo a firmare un accordo con la Confederazione Elvetica (poi divenuta Svizzera) fu papa Sisto IV, nel 1479, che prevedeva la possibilità di reclutare mercenari elvetici durante tutto il suo pontificato a decorrere proprio dall’anno 1479.

  • Il sacco di Roma e il passaggio da mercenari a guardie ‘ufficiali’ del Papa

Il 6 Maggio 1527, Carlo III di Borbone , a servizio di Carlo V di Asburgo, è in marcia verso Roma, insieme all’esercito asburgico composto da ventimila uomini si dirige a San Pietro per annientare Papa Clemente VII che si era alleato con il re di Francia, Francesco I, stipulando il trattato di Cognac. Papa Clemente VII figlio illegittimo di Giuliano de’ Medici, fratello di Lorenzo il Magnifico, ucciso nella Congiura dei Pazzi, trovò alleanza da parte di Firenze, Repubbliche di Venezia e di Genova, al Ducato di Milano per contrastare l’espansione dell’imperatore Carlo V.

L’esercito dell’imperatore marciò indisturbato nascosto da una fitta nebbia fino ad arrivare nell’attuale piazzale dei Protomartiri Romani, dove sorgeva l’obelisco vaticano. Quando sferrarono il primo attacco, cogliendo Roma impreparata, ogni cittadino fece la sua parte.

Come narra Gregorovius:

“le genti de’ Rioni Ponte e Parione, sotto gli ordini di Camillo Orsini, difendevano quel tratto di mura, e il vecchio cardinale Pucci era con loro a incoraggiarli: si batterono disperatamente, ma furono uccisi e dispersi. Di mille uomini del quartiere Parione rimasero in piedi circa cento; la compagnia di Lucantonio cadde tutta, tranne dieci soli; il capitano Giulio di Ferrara fu ammazzato con tutti i suoi”.

Le scale poste sotto le mura furono rovesciate, si cercò in ogni modo di sventare l’attacco. L’esercito composto da lanzichenecchi era animato da uno spirito di crociata antipapista e, mentre il Papa riuscì a fuggire attraverso il Passetto del Borgo raggiungendo Castel Sant’Angelo, i saccheggiatori arrivarono sotto l’obelisco, al Campo Santo Teutonico, dove trovarono poche truppe romane e 189 guardie (mercenari) svizzere pronte a proteggere il papa senza indietreggiare. Si salvarono solo le 40 guardie fuggite con il papa a Castel Sant’Angelo, mentre i tesori Vaticani furono depredati:

Francesco Guicciardini, Storia d’Italia:

«Tutte le cose sacre, i sacramenti e le reliquie de’ santi, delle quali erano piene tutte le chiese, spogliate de’ loro ornamenti, erano gittate per terra; aggiugnendovi la barbarie tedesca infiniti vilipendi. E quello che avanzò alla preda de’ soldati (che furono le cose più vili) tolseno poi i villani de’ Colonnesi, che venneno dentro. Pure il cardinale Colonna, che arrivò (credo) il dí seguente, salvò molte donne fuggite in casa sua. Ed era fama che, tra denari, oro, argento e gioie, fusse asceso il sacco a più di uno milione di ducati, ma che di taglie avessino cavata ancora quantità molto maggiore.»

Da quel giorno da una accozzaglia di mercenari fu istituito ufficialmente il corpo delle guardie svizzere che prestano servizio presso città del Vaticano e accompagnano il papa nei suoi viaggi. Da quell’episodio le guardie svizzere furono nominate a protezione del pontefice e della sua residenza. Sono il corpo di guardia più antico al mondo, ancora in servizio dopo oltre cinque secoli.

  • Come si diventa guardia svizzera?

Per diventare una guardia svizzera bisogna essere cittadini svizzeri dalla nascita, aver svolto un addestramento militare in Svizzera, avere un età compresa i 18 e i 30 anni, essere alti non meno di un metro e settanta quattro centimetri, essere di religione cattolica, essere celibe (anche se ora la regola è mutata).

Il 6 Maggio di ogni anno le reclute giurano fedeltà al papa nel Cortile di San Damaso, la data è dovuta al ricordo delle guardie cadute nel 1527 per difendere papa Clemente VII.

Laura Piserchia

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