Avellino e la “sfida delle luminarie” lanciata a Salerno: è davvero questa la priorità del capoluogo irpino? (FOTO)

Avellino Torre dell' Orologio, Centro Storico

A qualche settimana dalle dichiarazioni del Sindaco di Avellino Gianluca Festa sulle prossime feste Natalizie in città e della Conferenza Stampa indetta per fare il punto sui primi 100 giorni dell’Amministrazione Festa, proponiamo qualche riflessione sullo stato attuale della città.

Che Avellino sia una città sempre più “enjoy” ce lo ricordano la scia delle luminarie per il Ferragosto che hanno animato Corso Vittorio Emanuele fino a settembre inoltrato. Siamo ormai in pieno autunno, le foglie ingiallite iniziano a cadere sulle strade, le castagne, il tartufo, il vino ci regalano sagre nei principali paesi Irpini, ma la città aspira ad essere ancora più “enjoy”. In questo limbo tra l’estate e l’inverno il sindaco Gianluca Festa si è già proiettato alle feste natalizie e alle luminarie che quest’ anno dovranno “togliere lustro” a quelle più celebri della vicina Salerno.

Ma è davvero questo che chiede l’avellinese? – La contrapposizione tra l’avellinese medio un po’ solitario e un po’ caciarone, un po’ centrale e molto periferico e l’avellinese radical chic è una contrapposizione che già si era manifestata nell’ultima contesa elettorale, ma che in sostanzia riflette l’essenza stessa di una città un po’ centrale e tanto periferica.

Se è vero che Corso Vittorio Emanuele ha brillato per quasi due mesi per festeggiare il Ferragosto è anche vero che Avellino è fatto di tante periferie, San Tommaso che non è solo la squadra di calcio, la zona industriale flagellata dall’incendio all’Icc che se avesse cagionato elevati livelli di inquinamento nell’aria avrebbe apportato un gravissimo danno ai terreni dei paesi limitrofi con conseguenti piaghe sull’economia. Avellino è la Stazione Ferroviaria, ferma con i suoi binari nell’immobilismo delle Istituzioni. Avellino è Piazza della Libertà, la piazza bianca con le fontane che creando giochi di luce lasciano intravedere da un lato il Palazzo Vescovile e dall’altro lo storico Palazzo del Banco di Napoli e della Prefettura, squarci armonici, rovinati da topi che ancora passeggiano tra le fontane nonostante le ultime derattizzazioni. Ed ancora Avellino è lo storico Viale Italia, polmone verde della città, ma ormai semi vuoto e in attesa di 25 nuovi platani; sono i parchi verdi, che darebbero davvero lustro ad una città al centro dell’Irpinia, circondata dal Monte Partenio, dal Terminio e dal Laceno, peccato che quei verdi parchi rimarrebbero chiusi se non fossero affidati al clero, come Parco Palatucci, lontano ricordo delle generazioni dei figli degli anni ’80.

Oggi, forse più del passato,  Avellino è anche criminalità. Dal Report annuale sull’Indice di Criminalità l’Irpinia, infatti, risulta essere novantesimo posto tra le 106 province italiane per il racket e l’usura. Per quanto riguarda l’indice delle denunce per i reati di estorsione e di usura, invece, risulta al decimo e all’unidcesimo posto, avendo una variazione percentuale superiore a quella di Foggia, di Caserta ed anche di Napoli (22, 71 denunce ogni 100 mila abitanti giusto per semplificare). I dati sono tra l’altro avallati dalla maxi operazione della DDA di Napoli e della Procura della Repubblica di Avellino condotta dal Comando Provinciale dei Carabinieri che ha portato all’ arresto del nuovo “Clan Partenio”.

Dunque dopo i primi 100 giorni dell’Amministrazione Festa, riassunti in una conferenza stampa indetta dalla stesso sindaco lo scorso 7 ottobre, molti sono gli obiettivi raggiunti e quelli programmati per il futuro prossimo. Sicuramente ci sentiamo di valutare con grande plauso il programma di riqualificazione del Centro storico attraverso i Pics, quello di riorganizzazione della macchina amministrativa, della bonifica dell’ex Isochimica e del disinquinamento del Torrente San Francesco, il programma di hausing sociale a Picarelli con il relativo riordino di alloggi pubblici con sfratti. Ed ancora l’obiettivo centri sportivi che prevede il campo B dello stadio Partenio, la tendostruttura del Campo Coni, l’impianto Borgo Ferrovia; il Piano Generale del Traffico ad opera del Prof De Luca dell’ Università degli Studi di Salerno che prevede 3 diversi circuiti per la città di Avellino : Via dello sport, Via del verde, Via dello shopping e dunque la riqualificazione di Viale Italia, dotando la strada anche di una pista ciclabile.

In attesa che tali misure diventino concrete, ci domandiamo, però, se effettivamente una programmazione per le feste natalizie che equipari quella per il Ferragosto e superi quella della vicina Salerno sia effettivamente quanto serva per incentivare il commercio e per rendere Avellino una città davvero sicura e vivibile.

Sara Perillo

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