Battipaglia: quando la Francese disse “SI” all’impianto di compostaggio

“Si all’impianto di compostaggio”. Sono passati due anni e 7 mesi da quest’affermazione rilasciata dall’attuale sindaca di Battipaglia, Cecilia Francese, durante un’intervista con un quotidiano online della provincia (visualizzabile ancora in rete cliccando QUI). L’allora leader del Movimento Politico “Etica per il Buongoverno”, si espresse dopo la denuncia della Commissaria del Comune di Eboli Vincenza Filippi, la quale sosteneva che pur essendo partito, l’impianto di compostaggio realizzato in agro di Eboli destinato a trattare la frazione umida della raccolta differenziata dei rifiuti di una vasta area, dopo anni ancora nessun Comune aveva chiuso la convenzione per il conferimento. Secondo la Francese, la situazione suscitava “interesse e preoccupazione” e argomentava così: “Interesse, perché la realizzazione di quell’impianto si colloca nella giusta direzione del potenziamento della raccolta differenziata che fino ad oggi, nella Regione Campania, ha conosciuto politiche schizofreniche; Preoccupazione, perché nessun comune ha colto la validità della proposta e si rischia di sprecare un’ennesima occasione di amministrare bene”. Vedendo oggi come si sta evolvendo questa vicenda, fanno ancora più scalpore le successive dichiarazioni dell’attuale sindaca di Battipaglia che sosteneva come l’impianto avrebbe avuto ricadute positive sull’ambiente e avrebbe dato ‘respiro’, non puzza, ai cittadini: “Conferire l’umido a pochi chilometri da Battipaglia riduce il costo del trasporto dei rifiuti e questo rende possibile ridurre la relativa tassa e dare un po’ di respiro ai cittadini, anche per avviare una ripresa economica della Città. Inoltre ha ‘ricadute positive anche sull’ambiente’, perché costituisce un ulteriore sprone a differenziare i rifiuti e riduce l’inquinamento atmosferico con il trattamento dei rifiuti a “km zero”. Altre alchimie non hanno senso né sarebbero legali, come la ventilata idea di utilizzare i risparmi nella gestione dei rifiuti per finanziare altri servizi: i cittadini potrebbero ricorrere ed ottenere, a ragione, il rimborso”. Dal 14 aprile 2015 ad oggi, queste ‘ricadute positive sull’ambiente’ si sono trasformate in una battaglia per difendere proprio l’ambiente che ci circonda da quello che doveva essere ‘un ulteriore sprone a differenziare i rifiuti e ridurre l’inquinamento’ e che invece rischia di mettere a repentaglio la salute di tutti. Buona fatta manifestazione a tutti.

Filippo Folliero

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