Battipaglia nel degrado: inciviltà, scarsa manutenzione o mancanza di progettazione? (FOTO/VIDEO)

Amministrazione o cittadini, chi ha più colpe?

Entrambi vedono una Battipaglia sommersa dalla spazzatura, coinvolta nel giro di affari sullo smaltimento dei rifiuti, la discarica della Piana del Sele, l’incubatrice di malattie infettive e tumori. Scendono in campo per chiedere il rispetto e la tutela del territorio, per dire “basta!” ai guadagni onerosi sulle vite degli altri, per dire “no! Non ci stiamo. Non vi lasceremo bruciare la nostra casa”.

Eppure, passeggiando per la città ci si imbatte nella enorme contraddizione. L’inciviltà è una costante nel piano urbanistico battipagliese.

Il primo fatto evidente è la scarsa, se non addirittura inesistenze, manutenzione del manto stradale: a partire dalla più nota Strada Provinciale 312, in località Aversana e Santa Lucia, fino alle più centrali via Carbone e via Edmondo De Amicis.

Riguardo le condizioni di queste due zone, parallele alla centralissima via Mazzini, fa arrabbiare la forte dissonanza con la gestione del centro cittadino: mentre a pochi metri il degrado la fa da padrone, venivano spesi i 35000 euro per la ristrutturazione dei pavimenti pedonali circostanti il palazzo di città.

Nascondere la polvere sotto il tappeto si suol dire.

Spostandoci in Piazza della Repubblica le cose non migliorano per niente.

Un tempo luogo di scambi commerciali, l’ex Piazza Mercato si presenta dissestata e impraticabile a causa delle radici che spingono da sotto il suolo. La critica, però, va allo stato di attesa per una riqualificazione che la zona aspetta da circa due anni.

Non solo mancanza di un piano efficace di assetto urbanistico ma anche un totale menefreghismo delle norme di destinazione dei rifiuti da parte dei cittadini.

La raccolta differenziata non funziona. Di seguito una panoramica delle zone del centro città che necessiterebbero di un intervento.

È più facile dare la colpa all’addetto alla raccolta spazzatura che getta tutto insieme piuttosto che imparare le regole della selezione dei materiali. Il disinteresse del cittadino medio è testimoniato dall’abbandono dei suoi rifiuti – anche di grossa portata – nelle zone periferiche e poco illuminate come buste di indifferenziato ai lati dei marciapiedi o nelle aiuole. inoltre, non c’è uno solo dei cestini pubblici della differenziata che mantiene ancora l’aspetto originale di quando è stato installato.

Un spiraglio di luce c’è, seppur ancora troppo debole: la luce di quei pochi che a volte si rimboccano le maniche, indossano guanti e si armano di buste per dare una vera e propria ripulita; la luce di coloro che si armano di vernice e pennello per dare colore laddove manca, alla città e all’incoscienza degli altri.

Perché è lecito credere che sotto la polvere ci sia ancora una speranza, ma è un dovere impegnarsi a cambiare le cose.

Di seguito, il video realizzato dalla nostra Jessica in cui si nota il degrado del manto stradale di via Carbone, una delle più disastrate, dove ormai le auto ‘saltellano’ ad ogni metro percorso..

Jessica Moscato

 

 

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